Una vacanza per crescere di Serena Cimini Ragazzi e operatori insieme per un'estate indimenticabile |
Per l’estate 2012 l’Istituto dei Ciechi Francesco Cavazza ha organizzato un soggiorno rivolto a giovani ipovedenti e non vedenti, con novità rispetto agli anni precedenti. Anche la nostra vacanza ha dovuto far fronte all’emergenza terremoto; infatti, quando ormai tutto sembrava organizzato, siamo stati avvertiti che la struttura Foresteria Sette Fonti, che ci aveva ospitato l’anno scorso e presso la quale avremmo ripetuto la vacanza, era stata messa a disposizione della Protezione Civile per offrire un momento di serenità e normalità ai bambini delle aree investite dal sisma. Questa emergenza ci ha obbligati a cercare, in tempi rapidi, una nuova struttura che ci accogliesse. Siamo stati costretti a ridimensionare i tempi di permanenza ed anticipare di circa una settimana l’inizio del soggiorno; ciò ha comportato la defezione di alcuni ragazzi che hanno compreso e fatte proprie le ragioni di questo disguido. I 17 ragazzi che hanno partecipato e i loro 5 educatori, hanno vissuto per dieci giorni nell’agriturismo “Il Prato degli Angeli“ sulle colline di Monterenzio. Sono stati dieci giorni intensi, ricchi di attività ludiche e sportive (Judo, baseball, piscina, Nordic Walking, showdown, escursioni diurne e notturne), e di laboratori. Chiaramente, abbiamo dovuto adattare e ridimensionare la programmazione a questo nuovo ambiente, senza però stravolgere le finalità e le modalità del progetto. Il campo estivo era rivolto ad adolescenti tra i 13 e i 18 anni: questa è infatti un’età in cui separarsi per un po’ dalle proprie famiglie, per incontrare i coetanei e condividere con loro esperienze significative, diventa un bisogno primario, urgente quanto nutrirsi o dormire. Il gruppo dei pari funge da ponte tra l’essere bambini e il diventare grandi. E il confronto con gli amici, in adolescenza, può essere motore di grandi cambiamenti. Orientamento e mobilità con Marco Fossati |
Laboratorio di cucina Il laboratorio musicalecondotto da Diego Occhiali e Cristian Grassilli Trarre un bilancio, da operatori, di questa esperienza, risulta semplice se ci si limita a osservare le reazioni che i ragazzi hanno avuto al momento dei saluti; tutti hanno auspicato di rivedersi non solo il prossimo anno, ma hanno esplicitamente espresso il desiderio di adoperarci per creare occasioni di incontri durante l’anno scolastico. Le facce tristi e le lacrime riassumono lo stato d’animo di ciascuno. Avevamo come obbiettivo prioritario quello di favorire gli scambi fra coetanei attraverso la condivisione di momenti formativi e ricreativi e creare legami tra ragazzi che si trovano ad affrontare problematiche simili. Questi sono stimoli positivi alla crescita e alla costruzione della propria identità. Siamo consapevoli che solo se un’istituzione come l’Istituto F. Cavazza, che con il suo bagaglio di esperienza e di storia riveste un ruolo di primo piano sul territorio nazionale, si fa carico dei bisogni di questi ragazzi, si può dare un’adeguata risposta alle richieste delle loro famiglie, rassicurandole e accompagnandole nel percorso educativo e formativo dei propri figli, per continuare a crescere insieme. |
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