Fare spazio, dare tempo

di Loretta Secchi

Contemplare uno spicchio di realtà e soffermarsi su un particolare non è solo contingenza è piuttosto corrispondenza tra esterno e interno


Foto - Visitatori della mostra

Foto - Scultura in altorilievo

Il 20 ottobre scorso l’Associazione onlus Fiori di campo ha organizzato, in collaborazione con l’Istituto dei Ciechi Francesco Cavazza, una visita al Museo tattile Anteros, per raccogliere fondi da destinare al finanziamento di interventi a supporto dei bambini con minorazione visiva e a tutti quei  bambini che vivono in una condizione di disagio e sofferenza. La scelta del nome Fiori di campo nasce dai fondatori Mara, Elisa e Marco, per ricordare a tutti, attraverso una metafora, come in ciascun essere umano si celi un fiore, semplice e spontaneo, pronto a sbocciare con naturalezza. È un messaggio chiaro e discreto il loro, che nasce con poesia da un pensiero condiviso, da vite che si incrociano per dare corpo a idee concrete, pensate per promuovere progetti educativi “abbracciati” in virtù della qualità di una relazione d’aiuto. Occasioni giudicate preziose quindi, per la crescita e il diritto alla serenità dei bambini. “Dietro a ogni progetto, ci dicono i soci, tra loro amici, “c’è la gioia di avere regalato qualcosa di noi” ed è su questo principio che è importante soffermarsi per capire cosa significhi “lasciare un segno”. In un solo anno di attività, l’Associazione ha raggiunto traguardi considerevoli: per l’ospedale Sant’Orsola-Malpighi di Bologna, è stato avviato un progetto volto a dare supporto psicologico ai bambini affetti da malattie rare, ricoverati o in visita presso l’ospedale; con il progetto I dottori mi misurano è statoallestito un ambulatorio di auxo-antropometria dedicato al controllo e monitoraggio delle fasi di crescita dei bambini affetti da malattie particolari, mentre il progetto Io volontario e tu? È un corso di formazione per volontari, educatori e operatori, che ha il compito di istruire chi si relaziona con bambini sofferenti; infine il Progetto Pensiero-Baratto è un gioco in cambio di un sorriso, dove si raccolgono giochi e libri da consegnare nelle sale d’attesa d’Ospedale.

Foto - Lettura tattile di un'opera

Va ricordato come, per l’Istituto dei Ciechi Francesco Cavazza, Fiori di Campo sia intervenuta a sostegno del progetto vediAMO Vacanze estive 2012” dedicato a ragazzi non vedenti e ipovedenti, finanziando moduli formativi ed educativi centrati sull’orientamento, la mobilità e l’autonomia.
La visita al museo dunque, con questi presupposti, è stata per tutti un’occasione di riflessione su cosa significhi fare spazio, dentro di noi, all’altro da sé, che spesso ci rappresenta e corrisponde. Cosa voglia dire poi dare tempo, in un clima sociale e culturale in cui risulta indispensabile saper donare un po’ del proprio tempo, richiede di considerare il significato che attribuiamo allo spazio temporale, come quantità di impegno e ascolto da destinare a ciò che va oltre le nostre abitudini, agli impieghi privilegiati, alle ore entro le quali incaselliamo attività selezionate tra doveri e diritti individuali. Il Tempo, personificato da Crono vorace, lo dicevano gli antichi, fugge:  rammentandoci i concetti di limite e finitezza ci riporta al qui ed ora del nostro essere più vero ed efficace, per insegnarci a progettare sì, ma anche a stare nelle cose.

Foto - Lettura ottica e tattile di alcuni materiali

Se il tempo è il bene prezioso che l’uomo impara ad amministrare, a ricordare senza rimpiangere, a vivere intensamente, e non solo freneticamente, esso è soprattutto categoria che influenza il ritmo e le stagioni della vita, come lo spazio connota i luoghi della nostra esistenza. La percezione spazio-temporale può modificare profondamente il modo di essere, il nostro stesso assetto interiore, quello che diventiamo per effetto della capacità di saper fare ed essere, nel tempo, nello spazio, oltre la misura a cui ci siamo affezionati, e in cui a volte ci siamo rifugiati. Educarsi all’ascolto, anche attraverso la percezione tattile e ottica, aiuta a comprendere cosa significhi penetrare il senso e la natura fenomenica delle dimensioni di tempo e spazio. Contemplare uno spicchio di realtà e soffermarsi su un particolare non è solo contingenza, è piuttosto corrispondenza tra esterno e interno: esperienza del vedere, “nei dettagli nascosto”qualcosa di più profondo ed evocativo, qualcosa che ci restituisce a un ordine interiore, e offre un’interrogazione su cosa stiamo facendo, su come lo stiamo facendo, sull’idea di evoluzione. La speranza di lasciare un segno, dunque, va oltre l’individualità: è un impegno collettivo a consolidare e  perpetuare ciò che, inscritto in un progetto educativo, è patrimonio di tutti, e per questo vedrà la sua continuità e avrà i suoi eredi. Al museo tattile Anteros è esposta un’opera pittorica, tradotta in rilievo, su cui bambini e adulti si soffermano con particolare interesse: si tratta dell’Allegoria del tempo rappresentata nella forma della virtù cardinale Prudenza. Il capolavoro, realizzato nel 1565 da un ormai anziano Tiziano Vecellio, presenta il tema iconografico dello scorrere del tempo in rapporto alle età dell’uomo, alle generazioni, e all’idea di eredità spirituale, oltre che materiale. In allineamento  assiale a un triplice ritratto umano e animale, compare un’iscrizione latina che recita: EX PRAETERITO PRAESENS PRVDENTER AGIT NI  FVTVRA ACTIONE DETURPET e tradotta suona: “Dalla [esperienza del] passato, il presente agisce prudentemente per non compromettere l’azione futura”. Da questo motto, o titulus, noi tutti, individualmente e collettivamente, possiamo evincere un insegnamento e un monito, affinché ogni impegno morale e sociale abbia un suo disegno e ogni progetto, nato dal valore, si affermi nel presente, in vista di un giusto futuro.

Foto - Visitatori al Museo dell'Istituto Cavazza

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