"Allora me la vendi o no la bicicletta?" domanda Carlo entrando al bar e rivolgendosi a Marco che, seduto al bancone sta attirando l'attenzione di Antonio, il barista.
"Mi prepari un altro caffè?" chiede Marco.
E poi, rivolto a Carlo: "Vieni a prenderla quando vuoi, è lì che ti aspetta" .
"Ma di che bicicletta state parlando?" chiede Antonio, avvicinandosi alla macchina degli espressi per soddisfare la richiesta di Marco "Quella blu che hai già promesso ad Angela?"
È una delle stanze di vita quotidiana di un qualsiasi bar di una qualsiasi cittadina italiana dove il social network era già realtà nella seconda metà del '900. Internet ha strappato tutto ciò dal mondo degli atomi e ne ha portato la ricchezza nelle comunità virtuali dove i confini non sono più dati dalla geografia ma dalle relazioni tra persone che si conoscono, lavorano e vivono insieme. Non mi dilungo su questi temi. Sono quelli ormai noti e quelli con cui il social network ci ha portato dalla società dell'informazione verso l'Internet della partecipazione e alla condivisione nella realtà aumentata dell'internet delle cose. Ma c'è oggi qualcosa di più nel social network: l'Internet dei valori (Internet of Value).
Sono collegamenti tra persone, link che non sono i www del Web ma ricordi, conoscenze, opinioni o pregiudizi che, come nel nostro bar di quartiere, rendono più difficile il raggiro e che certificano il credito che ogni membro del gruppo ha nella micro comunità in cui vive quotidianamente. I blockchain sono proprio questo: tecnologie crittografiche matematicamente sofisticate che realizzano registri, banche dati distribuite con la stessa flessibilità di Antonio ma non tra i cento avventori di un bar ma qualche milione di utenti che ruotano intorno ad un processo d'acquisto, di certificazione o di valutazione di beni o servizi e, così come nel bar, anche nel mondo dei blockchain Carlo passerà a ritirare la sua bicicletta senza muovere un soldo ma sulla base di un credito stampato a fuoco nella memoria del barista o nella rete dei blockchain. Ciò che viene spostato davvero non sono quindi soldi ma è un credito pari al valore che la comunità da alla bicicletta blu che forse non verrà mai tradotto in moneta ma in altri servizi che Marco riscuoterà da Carlo grazie al debito di fiducia garantito dal barista che ne è il registro. Intorno a tutto questo valore Internet è riuscita anche a trovare un'unità di misura: i bitcoin o la criptovaluta e così come il denaro, da misura per lo scambio di merci è divenuto merce a sua volta, coi bitcoin anche la "fiducia" diventa merce ma la visibilità che gli viene conferita dai social network e la garanzia dei blockchain, inarrivabile dai meccanismi di controllo del credito finanziario, la rendono uno strumento potente e pericoloso.
Potente per la redistribuzione del credito e, per la sua velocità e flessibilità, pericolosissimo come investimento finanziario. Non è una novità di Internet. La ricchezza di tutti gli stati sovrani si basa su consumi pagati dal credito più che dalle reali coperture. Più i paesi sono ricchi più alto è il loro debito ma è la fiducia che gli altri hanno nella loro capacità di collaborare che rappresenta la sola garanzia. Tra gli stati gli accordi sono infatti validi solo se non disattesi e con la criptovaluta aziendale è la stessa cosa. Forse la più bella definizione di blockchain e bitcoin che ho letto è una storiella che gira nelle facoltà di economia e con cui chiudo questo articolo. Un turista entra in una pensione di una cittadina turistica e chiede una stanza. "Sono 100 euro a notte" gli dice l'albergatore. Il turista paga e sale in camera. Prontamente l'albergatore prende i 100 euro e si precipita a pagare il debito che aveva col panettiere. Il panettiere li usa per pagare un suo debito col parrucchiere e quest'ultimo li usa per saldare il debito che aveva con l'albergatore. Dopo mezz'ora il turista scende in reception un po' seccato. "Mi ridia i 100 euro! La stanza non va bene!" "Eccoli!" dice l'albergatore e il turista se ne va senza rendersi conto di aver fatto girare l'economia di un quartiere annullandone il debito!
Tutto ciò è reso possibile solo con la fiducia delle persone tra loro e dall'ostracismo sociale che il tradirla comporterebbe nei membri della comunità. I blockchain sono la tecnologia che rende tutto ciò altrettanto sicuro nelle comunità virtuali di Internet e tagliando i tempi e i costi della burocrazia nei normali circuiti macroeconomici e istituzionali. WINWIN: "vincono tutti" ma...provate a dare un valore e rivendere tutto ciò! Forse solo un "uomo politico" riuscirebbe a farlo forse... parlando di bitcoin...