Il corpo della parola e l’immaterialità digitale

Formazione del personale dei servizi educativi e culturali nella “didattica speciale delle arti” per rafforzare i processi cognitivi e immaginativi della mente umana
Loretta Secchi

Interiorizzare un’opera d’arte significa comprenderla nella sua forma e contenuto. Creare un manufatto artistico significa esprimere ciò che abbiamo maturato in noi, anche per effetto di un’elaborazione di precedenti cognizioni, percezioni e interpretazioni della realtà e delle possibili rappresentazioni del pensiero e sentimento umani. L’opera d’arte concentra in sé molteplici funzioni, essendo frutto del pensiero concreto, astratto e simbolico dell’individuo; poiché il rapporto dell’essere con la realtà esterna e interiore, e con la rappresentazione del mondo, intesa nelle sue funzioni informative, narrative, poetiche, educative, simboliche, metaforiche, etiche ed estetiche, è conquista essenziale dell’uomo e ne orienta esistenza e conoscenza. La creazione artistica è pertanto incontro tra plenum e forma, quindi tra percezione indiscriminata delle forme portatrici di contenuto e capacità di organizzazione dei dati sensibili. Ne consegue che la natura conoscitiva dell’atto creativo è una necessità e soprattutto un diritto inalienabile della persona, sia in presenza, sia in assenza di minorazioni e disabilità sensoriali. Rafforzare i processi cognitivi e immaginativi della mente umana è per questo uno tra i compiti più importanti della pedagogia delle arti. Lo scopo principale dell’educazione estetica, così intesa, riservata tanto alle persone con disabilità visiva, quanto alle persone normovedenti, consiste nell’evoluzione e trasformazione dei sistemi del vedere per sentire, e capire, i linguaggi iconici e aniconici, mediante uno sviluppo equilibrato dell’individuo e in virtù di una corretta integrazione di sensi e intelletto.

 

Locandina del corsoLa conversione, nel quotidiano, della coscienza estetica, si attua grazie alle buone prassi e richiede a insegnanti e discenti un concreto sviluppo di competenze teorico-pratiche sulla funzione educativa dell’arte. Il modulo formativo proposto nella scorsa primavera dal Museo tattile Anteros, per la prima volta svolto interamente online, si è dato lo scopo di formare insegnanti curriculari, insegnanti di sostegno, educatori, responsabili di servizi educativi, dirigenti e operatori museali, mediatori culturali, guide e accompagnatori turistici, impegnati nella didattica speciale delle arti: all’interno dei Musei pubblici e privati, di Scuole di ogni ordine e grado, e di tutte quelle Istituzioni e Associazioni culturali che si dedicano a servizi educativi e culturali inclusivi. Attraverso lineamenti di pedagogia speciale delle arti, teoria dell’arte e tiflodidattica applicata alle discipline della percezione dell’arte e della modellazione della creta - materie funzionali allo sviluppo dei processi di apprendimento delle forme e dei concetti ad esse collegati - e mediante fondamenti di psicologia della percezione ottica e tattile, si sono delineate le modalità di guida all’esplorazione tattile e descrizione delle opere d’arte, con particolare attenzione all’uso compensativo e colmativo della parola, nella descrizione pragmatica, funzionale ed evocativa della forma dotata di valore estetico. É stato dato particolare rilievo alla funzione del simbolo e della metafora nei linguaggi dell’arte esperita e agita.

 

Si sono valutate inoltre opere d’arte in versione originale, in copia, con traduzione in bassorilievo, e/o restituzione in disegno a rilievo, in plastici e riproduzioni 3D. Attraverso l’illustrazione e dimostrazione, mediante fruizione online, di video didattici e diapositive digitali documentative, sono stati esposti modelli di descrizione sincronica all’esplorazione tattile di opere d’arte e loro restituzione nella modellazione della creta, al fine di rendere leggibile il processo di appropriazione, interiorizzazione e restituzione di forma e contenuto delle immagini dotate di valore estetico.

 

Immagine del corpo digitaleIn tal modo è stata anche illustrata una metodologia operativa funzionale soprattutto al rinforzo delle competenze immaginative, espressive, linguistiche, cognitive e manuali dei bambini, dei ragazzi e degli adulti non vedenti, ipovedenti e normovedenti. Il corso è stato riconosciuto da I.Ri.Fo.R (Istituto per la Ricerca la Formazione e la Riabilitazione istituito nel 1991 dall’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti). Il corso ha avuto un elevato numero di iscritti e ha ricevuto un riscontro considerevole, nonostante l’emergenza sanitaria in atto e le imponenti restrizioni abbiano costretto allo svolgimento delle lezioni in sola modalità online. Nonostante ciò, è stato possibile intraprendere un dialogo costruttivo, certamente supportato da documenti in grado di rievocare e rimandare all’esperienza diretta della percezione tattile e quindi anche fisica dell’opera d’arte, ma ponendo l’attenzione, prevalentemente, sulla forza icastica e costruttiva della parola; sulla natura conoscitiva e cognitiva della metafora e sulla potenzialità del linguaggio verbale quando contemplato nelle sue funzioni informative, tecniche, espressive e poetiche, volte a orientare alla costruzione dell’immagine mentale senza incorrere in sterile quanto pericoloso verbalismo. Questo corso ci ha imposto un confronto serrato tanto con l’immaterialità digitale, quanto con la concreta forza del pensiero.

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