Fare e usare! Due facce dell'imparare

Accessibilità, un’esperienza per permettere a chiunque di essere autonomo nell’agire e sviluppare competenze all’interno della dimensione relazionale
Marco Fossati - docente di educazione fisica, esperto in scienze tiflologiche I.Ri.Fo.R.

"Che belle idee che hanno avuto!” “Avessi avuto queste cose quando andavo a scuola!” “Finalmente ho avuto la possibilità di giocare a dama!” “Che piacevole leggere un libro tattile con anche il profumo!”

Queste alcune delle impressioni riportate dalle corsiste e dai corsiti del Corso per Centralinisti Operatori della Comunicazione in pieno svolgimento all’Istituto F. Cavazza di Bologna. Sono riferite alla possibilità che hanno avuto di toccare, conoscere e usare alcuni degli elaborati prodotti nel Laboratorio di didattica delle disabilità sensoriali dell’Università degli Studi di Firenze.

Un momento del laboratorio tattileDa diversi anni all’interno del corso di specializzazione rivolto alla formazione dei futuri insegnanti di sostegno per le Scuole di ogni ordine e grado, condotto dall’Unifi, oltre alle materie curricolari vengono proposti dei laboratori, tra cui quelli indirizzati e rivolti alle tematiche delle persone con disabilità sensoriale in generale e visiva in particolare.

Durante le scorse edizioni il laboratorio vedeva la conduzione del rimpianto Prof. Antonio Quatraro che per diversi anni ha portato avanti le esperienze in modo esemplare. Nel presente anno accademico ho avuto l’onore, e un’onere decisamente sopportabile, di condurre questo insegnamento.

Oltre alle dovute informazioni e conoscenze di base trasmesse con momenti di lezione frontale interattiva, parte del tempo è stato volutamente utilizzato nella sperimentazione produttiva di elaborati pratici. Utilizzando le dinamiche proprie del fare per capire e del costruire per apprendere i diversi gruppi costituiti hanno potuto realmente arrivare alla realizzazione di manufatti precisi, con tanto di scritte in Braille e riferimenti sensoriali tattili adeguati e stimolanti.

Libro sensoriale tattileSeguendo logiche di condivisione delle esperienze e dei saperi in un’ottica di apprendimento collaborativo tra diverse realtà è stato favorito un contatto a distanza tra la comunità del Corso per Centralinisti e i diversi gruppi dell’UNIFI. I materiali prodotti a Firenze sono stati trasportati in bicicletta, in treno e nuovamente in bicicletta sino a Bologna. Questa operazione di attraversamento degli Appennini è stata apprezzata da tutti.

I ciechi e gli ipovedenti che hanno potuto toccare, provare e testare gli oggetti, hanno vistosamente gradito. Hanno avuto sensazioni piacevoli, che investivano più sensorialità, per i tipi di materiali utilizzati e per l'opera progettuale e didattica espressa. L'attenzione con la quale le studentesse e gli studenti dell’Unifi hanno progettato oggetti è stata sicuramente apprezzata. Parimenti la sensazione che i propri elaborati e gli oggetti costruiti fossero stati subito utilizzati e provati, testati, dalle persone con disabilità visiva, ricevendo peraltro feedback positivi, ha avuto un piacevole ritorno su coloro che li avevano realizzati, andando a fortificare le loro motivazioni.

Questo circolo virtuoso è stato decisamente gratificante per tutti.

Oggetti sensoriali tattiliLa metodologia di formazione con la costruzione manuale di un qualcosa, con una sua progettazione didattica si è rivelata decisamente positiva. Concetti fondanti dell’educazione dedicata alle persone con disabilità visiva hanno avuto una persistenza e una maggiore comprensione proprio attraverso la produzione di una serie di oggetti. Sicuramente anche molto positiva la possibilità di avere, sempre in fase di formazione un riscontro, una serie di informazioni direttamente dalle persone con disabilità visiva invitate a utilizzare quel materiale.

Questa apparente possibile casualità è stata ricercata e sicuramente può essere riprodotta al fine di favorire apprendimenti corretti, conoscenze personali interpersonali e didattiche collaborative.

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