I sensi della montagna

Una vacanza a Cavalese per trenta ragazzi non vedenti e ipovedenti occasione per favorire la crescita, le autonomie personali e la socializzazione tra pari
Serena Cimini

 

A luglio 2024

 

l’I.Ri.Fo.R. dell’Emilia Romagna e l’Istituto dei ciechi Francesco Cavazza hanno organizzato due soggiorni estivi, ricreativi e abilitativi, di una settimana ciascuno, rivolti a bambini e a adolescenti con disabilità visiva (alcuni con fragilità aggiuntive o con disabilità plurime di grado lieve).

 

La prima settimana ha coinvolto 15 bambini e preadolescenti (fascia 8-14 anni), mentre la seconda settimana è stata dedicata a 15 ragazzi delle scuole superiori (fascia 14-19 anni). I soggiorni estivi si sono svolti in montagna, in Trentino, nella bella località di Cavalese, nella Val di Fiemme.

 

Le vacanze, rigorosamente senza genitori, hanno rappresentato per alcuni la prima esperienza di distacco dalla famiglia: un momento fondamentale per favorire la crescita, le autonomie personali e la socializzazione tra pari. La maggior parte dei giovani partecipanti sono minori in carico presso il Servizio di Consulenza Educativa dell’Istituto Cavazza: i campi estivi si pongono in continuità con il progetto educativo che il centro di consulenza da anni porta avanti durante l’anno scolastico, su ogni singolo utente, per favorire la crescita globale dei ragazzi con disabilità visiva del nostro territorio.

Foto di gruppo con i bambini partecipanti

Durante la vacanza, i giovani sono stati sempre supportati da un team affiatato, composto da una psicologa responsabile, da educatori esperti e da 2 istruttori di orientamento e mobilità (uno per ciascuna settimana).

 

La montagna è stata l’occasione per fare esperienze all’aria aperta, favorendo l’attenzione ai riscontri sensoriali dei diversi ambienti (il bosco, la cascata, la salita, la discesa, l’esperienza della funivia). I giovani hanno messo in moto il corpo durante le passeggiate e durante le escursioni, sperimentando lo sforzo, la fatica e la soddisfazione del raggiungimento dell’obiettivo.

 

Oltre alle escursioni, ai bambini e ai ragazzi sono stati proposti: una divertente giornata in piscina, laboratori di yoga-pilates (in cui sperimentare tecniche di movimento per acquisire maggiore consapevolezza del proprio schema corporeo), laboratori sulle emozioni (volti a favorire il confronto e la condivisione di esperienze e di vissuti), laboratori sulle autonomie personali e domestiche (ad esempio la preparazione di merende nel laboratorio “Master snack”), momenti individuali o di gruppo di approfondimento delle tecniche di orientamento e mobilità, di conoscenza e uso del bastone bianco, di tecniche per il riconoscimento del denaro, ecc.

 

Anche le serate sono sempre state arricchite da esperienze coinvolgenti come la serata cinema con audio-descrizione, le serate di Book club (lettura ad alta voce di un racconto che parlava di montagna e il cui protagonista era un ragazzo cieco), le passeggiate serali, e la serata finale del Talent Show!

I bambini abbracciano un albero secolare

I soggiorni estivi sono un’esperienza formativa e al tempo stesso ricreativa, una preziosa occasione per potenziare le autonomie personali, ma anche per creare amicizie e per rilassarsi in un contesto accogliente, in cui sentirsi stimolati con attività interessanti ma anche capiti e accolti con le proprie fragilità.

 

Il confronto tra giovani con disabilità visiva consente di innescare la motivazione e l’orgoglio a fare da soli (anche solo a provare), e questo permette di attivare risorse interne prima nascoste e scoprire aspetti nuovi di sé. Fondamentale è lo scambio e il mutuo aiuto tra pari (tutoring alla pari): confrontarsi e aiutarsi tra amici sono preziosi mattoni per costruire la propria autostima.

 

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