Nell’Unione Europea vi sono 80 milioni di persone con disabilità, il 16% della popolazione. In quanto cittadini, esse vorrebbero far sentire il loro peso votando in occasione delle elezioni europee, ma purtroppo ancora una volta questo diritto fondamentale non è stato rispettato, malgrado in questo tempo di crisi ogni voto conti e ogni voce dovrebbe essere ascoltata. L’Agenzia Europea per i Diritti Fondamentali, una struttura della Commissione Europea, ha reso noto i risultati di una ricerca a livello europeo sul diritto alla partecipazione politica delle persone con disabilità.
È emerso che soltanto 12 dei 28 Stati Membri dell’EU hanno adottato norme sull’accessibilità dei seggi elettorali, tenendo peraltro quasi esclusivamente conto delle difficoltà delle persone con disabilità motoria. Nella maggior parte degli Stati Membri i siti che forniscono istruzioni sulle modalità di voto e le informazioni sui candidati, non rispettano i criteri di accessibilità per le persone disabili. Il Forum Europeo della Disabilità(EDF) ha cercato di ovviare a questa incresciosa situazione, pubblicando un manifesto che riassume le cinque priorità che costituiscono il fondamento della campagna promozionale per garantire che le istituzioni dell’Unione Europea scaturite dalla elezione del parlamento e dalla designazione dei commissari europei tengano conto delle aspirazioni e delle esigenze delle persone con disabilità.
1) Le persone con disabilità sono le prime a fare le spese della crisi economica e delle misure di austerità. Milioni di loro sono state gettate nell’indigenza e nell’emarginazione.
I drastici tagli ai servizi sociali e alle misure compensative hanno aggravato le loro condizioni di vita in modo del tutto incettabile. Malgrado le strategie altisonanti l’UE non è riuscita a proteggere le persone con disabilità. È assolutamente necessario che i parlamentari europei prendano posizione contro tutte le politiche intese a tagliare i servizi e i benefici connessi alla disabilità, poiché non può esserci vita indipendente e piena partecipazione alla vita sociale senza misure di supporto e di sicurezza sociale.
2) Lo strumento più importante per garantire il rispetto di questi diritti è la Convenzione delle Nazioni Uniti sui diritti delle persone con disabilità, che l’Unione Europea e 25 su 28 Stati Membri hanno ratificato, assumendo l’obbligo di promuovere e rispettare i loro diritti. L’Unione Europea, ratificando la convenzione, si è assunta un’importane responsabilità come difensore dei diritti umani della persone disabili. Il neo- eletto Parlamento europeo dovrà quindi impegnarsi per una piena e incondizionata attuazione della convenzione a livello sia europeo, sia nazionale.
3) Il principio fondante dell’autodeterminazio- ne e dell’indipenden- za delle persone con disabilità è “Niente su di noi, senza di noi”. L’articolo 4.3 della convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità sancisce l’obbligo delle autori- tà degli Stati Parti a coinvolgere le persone
con disabilità tramite le loro organizzazioni rappresentative nella progettazione, adozio- ne e attuazione della legislazione e delle po- litiche per l’applicazio- ne della convenzione e nel monitoraggio di tutti i processi decisionali che le riguardano. I neo-eletti parlamentari europei dovrebbero mantenere contatti molto stretti sia con le organizzazioni rappresentative dei Paesi di provenienza, sia con il Forum Europeo della Disabilità, in particolare attraverso la partecipazione all’intergruppo parlamentare sulla disabilità, costituito nel 1980, che offre ai deputati la possibilità di informarsi e di discutere insieme con i rappresentanti delle persone con disabilità le più importanti tematiche all’esame del Parlamento. I neoeletti deputati dovrebbero quindi attivarsi per la ricostituzione dell’intergruppo sulla disabilità e a farne parte.
4) Il mercato unico dell’UE deve essere reso accessibile in tutti i suoi aspetti pratici alle persone con disabilità. Vivere, lavorare, studiare e viaggiare in Paesi diversi da quello di origine deve essere anche per le persone con disabilità la libertà fondamentale, che l’EU garantisce a tutti i cittadini. Accedere ai beni e ai servizi allo stesso modo in cui vi accede chiunque altro non è tuttavia ancora garantito alle persone con disabilità in quanto esistono tuttora ostacoli alla libera circolazione e alla libera piena fruizione di prodotti e servizi dedicati. I neo- eletti parlamentari europei dovranno impegnarsi ad assicurare alle persone con disabilità l’accesso ai beni e ai servizi a cui accedono tutti i cittadini e a sostenere la rapida e puntuale adozione della legislazione europea sull’accessibilità (European Accessibility Act) e della direttiva sull’accessibilità dei siti web degli enti pubblici.
5) Sono ancora troppo pesanti le discriminazioni relative al diritto di elettorato attivo e passivo delle persone con disabilità nell’Unione Europea. Milioni di persone disabili non sono ancora in grado di esercitare il proprio diritto di voto a causa di numerosi ostacoli: seggi elettorali inaccessibili, procedure di voto inaccessibili, documentazione e dibattiti elettorali inaccessibili e, in alcuni casi, restrizioni legali, in violazione dei trattati dell’Unione Europea, della Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea e della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità. Tutti questi ostacoli dovranno essere eliminati affinché sia garantito alle persone con disabilità il diritto fondamentale di partecipare e di contribuire attivamente alla vita democratica della società in cui vivono.
Il neo-eletto Parlamento Europeo determinerà anche l’elezione del futuro Presidente della Commissione Europea e anche nei suoi confronti il Forum Europeo della Disabilità ha indicato quali impegni egli dovrà assumersi:
- La tutela dei diritti delle persone con disabilità nell’attuale situazione di crisi;
- La puntuale applicazione della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità;
- La rimozione di tutte le discriminazioni riguardanti la partecipazione alla vita politica delle persone con disabilità (elettorato attivo e passivo);
- La realizzazione di un mercati unico dell’UE pienamente accessibile alle persone con disabilità;
- Il rispetto del principio del pieno coinvolgimento delle persone con disabilità in tutte le decisioni politiche e amministrative che le riguardano.
I candidati alla presidenza dell’Unione Europea, Martin Schulz (Alleanza Progressista dei Socialisti e Democratici), Jean- Claude Juncer (Partito Popolare Europeo), Guy Verhofstadt ('Alleanza dei Democratici e dei Liberali per l'Europa), Ska Keller e José Bové (Verdi/Alleanza libera europea) e Alexis Tsipras (Sinistra unitaria europea/ Sinistra verde nordica), scelti dai rispettivi gruppi parlamentari, dovranno prendere posizione sulle questioni fondamentali relative all’inclusione delle persone con disabilità nella società europea e adoperarsi per la realizzazione degli stessi.
Le prospettive non possono definirsi attualmente molto promettenti , ma il movimento delle persone con disabilità non intende rinunciare ai propri ideali e ai propri diritti, forte della stima e della considerazione che ha saputo conquistare in passato, che potrà costituire una solida base per il difficile confronto con le istituzioni dell’UE negli anni a venire.