All’interno del progetto UN FUTURO INSIEME CON LORO, il 14 aprile 2025, dalle 16 alle 19, si svolgerà il convegno "Autonomie possibili nelle persone con disabilità visive: strategie e prospettive per la terza età”.
La sede dell’incontro sarà l’Istituto dei ciechi Francesco Cavazza in Via Castiglione 71 a Bologna.
L’iniziativa, cofinanziata dalla Fondazione Cassa Di Risparmio di Bologna, è realizzato dal Movimento Apostolico Ciechi in collaborazione con l’Arcidiocesi di Bologna, l’istituto dei Ciechi F. Cavazza e la Casa di Lavoro per Donne Cieche.
Si ringraziano, per il supporto, anche il Servizio Nazionale Per La Pastorale delle Persone Con Disabilità della Conferenza Episcopale Italiana, l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti e la Fondazione Lega Del Filo D’oro.
Il convegno fa parte delle iniziative previste dal progetto “Autonomie Possibili”, che prevede iniziative a favore delle persone non vedenti ed ipovedenti con associate gravi disabilità di tipo sensoriale, psichico o fisico o con la compresenza di patologie a volte più invalidanti della cecità stessa.
PRESENTAZIONE DEL PROGETTO
Il convegno fa parte delle iniziative previste dal progetto “Autonomie Possibili”, che prevede iniziative a favore delle persone non vedenti ed ipovedenti con associate gravi disabilità di tipo sensoriale, psichico o fisico o con la compresenza di patologie a volte più invalidanti della cecità stessa.
Al fine di intervenire sui fenomeni di marginalità e di esclusione sociale, ha l’obiettivo di creare e promuovere condizioni migliorative per le persone con disabilità complessa e le loro famiglie nella loro vita quotidiana.
Il progetto, cofinanziato dalla Fondazione Cassa Di Risparmio di Bologna, è realizzato dal Movimento Apostolico Ciechi in collaborazione con l’istituto dei Ciechi F. Cavazza, la Casa di Lavoro per Donne Cieche e l’Arcidiocesi di Bologna.
IL CONVEGNO
Tutti gli studi epidemiologici hanno evidenziato che il fattore di rischio più importante, per le patologie della vista, è l’età.
La degenerazione maculare senile rappresenta infatti oggi la prima causa di cecità e ipovisione nel mondo industrializzato, essendo una condizione correlata all’aumento dell’età media della
popolazione. Seguono glaucoma e retinopatia diabetica ed altre patologie meno frequenti ma che possono insorgere anche in più giovane età.
È importante una tempestiva attività di educazione e riabilitazione visiva volta al recupero
dell’autonomia nelle attività della vita quotidiana.
Qualsiasi alterazione della vista, accompagnata dalle conseguenti implicazioni psicologiche, può compromettere la qualità della vita e la salute dell’anziano.
La perdita della vista può essere particolarmente devastante per le persone anziane che si trovano ad affrontare anche altri problemi quali: scarso equilibrio o perdita dell’udito. In tali casi, può rappresentare una grave limitazione e pregiudicare la capacità del soggetto di svolgere le attività quotidiane.
Si stima che in Italia i ciechi siano circa 370 mila e gli ipovedenti circa un milione e 500 mila, in stragrande maggioranza anziani.
Sui circa 13 milioni di anziani, oltre 3 milioni sono in condizione di grave disabilità, e più di un terzo di essi vivono da soli.
Le persone con disabilità sono assistite spesso da famiglie sempre più in difficoltà; in più quasi una persona disabile su tre (32,1%) è a rischio di povertà.
Le condizioni di salute e psicologiche di queste persone sono molto spesso precarie: il 58,1% delle persone con disabilità grave si dichiara in cattive condizioni di salute, il 6,2% lamenta problemi di depressione.
Circa un terzo delle persone con disabilità grave vive da solo, tra gli ultrasettantacinquenni la quota sale al 42%. Si tratta di dati molto preoccupanti, poiché palesano una diffusa condizione di vulnerabilità che coinvolge un numero elevato di persone, le quali non possono contare sull’aiuto di un familiare.
Il problema più grave è la perdita di autonomia, infatti l’11,2% degli anziani ha gravi difficoltà a svolgere autonomamente le attività di cura della persona.
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