A ottobre del 2016 il Comune di Bologna ha nominato Egidio Sosio quale primo Disability Manager. Un incarico che sta volgendo al termine, essendo connesso all’attuale amministrazione comunale.
Questi 4 anni si sono rivelati un periodo di grande complessità, in particolare nella fase iniziale in cui il Disability Manager ha dovuto costruire la propria esperienza e comprendere le modalità più adeguate per relazionarsi con i vari ambiti e settori dell’amministrazione; inserirsi e portare richieste di cambiamento in ambiti già ben strutturati ha richiesto grande attenzione e umiltà, al fine di creare un dialogo costruttivo che mettesse amministratori e tecnici in condizioni di accogliere i cambiamenti richiesti.
Un percorso dunque da costruire passo dopo passo, ogni volta insieme ai vari interlocutori coinvolti.
Il Disability Manager si è impegnato in un lavoro quotidiano nell’allacciare rapporti e nel comprendere il funzionamento dei vari meccanismi organizzativi dell’amministrazione.
Conoscere le procedure e le metodologie è infatti fondamentale per poter intervenire dall’interno e portare a una progettazione maggiormente accessibile anche nei futuri interventi. Allo stesso modo, il lavoro sugli strumenti di programmazione è stato possibile grazie alla maturazione di un maggiore livello di condivisione tra Disability Manager e i vari apparati tecnici e amministrativi. Grazie a questo approccio, si sono potuti realizzare interventi quali il lavoro sul PUG Piano Urbanistico Generale e l’accessibilità del Crescentone in Piazza Maggiore.
Anche da parte dell’amministrazione si è trattato di comprendere il ruolo del Disability Manager: non solo una risposta a un bisogno, ma una vera e propria figura politica con valore aggiunto al proprio interno.
Con il tempo si sono fatti passi avanti, ad esempio la Convenzione sorta tra il Settore Lavori Pubblici e l’Istituto Cavazza, che ha permesso l’affiancamento del Disability Manager con un professionista esperto in progettazione accessibile consentendogli di intervenire nei progetti di mobilità e lavori pubblici. Sarebbe auspicabile che il confronto tra il Disability Manager e i vari settori diventasse sempre più una modalità operativa includente tutte le fasi di progettazione fin dall’inizio, e non solo una revisione di progetti già impostati. In altre parole, si dovrebbero acquisire linee di indirizzo per far sì che ci si muova nella direzione di una politica dell’accessibilità: per questo il Disability Manager ha proposto l’adozione non di un PEBA (Piano per l’Abbattimento delle Barriere Architettoniche) ma di un PIUBO (Piano per l’Inclusione Universale a Bologna), in cui vengano coinvolti e ascoltati tutti gli ambiti sociali, non la sola disabilità ma anche le altre categorie a rischio fragilità; questo approccio è stato formalmente accettato dal Comune di Bologna e ne è stato promotore il percorso “Bologna oltre le barriere” costituito per la candidatura al premio europeo città accessibile.
Tale percorso ha creato un substrato culturale nell’amministrazione e ha comportato un grande lavoro di condivisione di progettualità tra Comune e soggetti sociali impegnati da anni nel territorio.
Ora che il percorso del Disability Manager sta volgendo al termine, si stanno raccogliendo vari frutti, quali il Progetto Rampe, il sostegno al trasposto casa lavoro per le persone con disabilità, le mappe tattili monumentali nel centro di Bologna e tanto altro. Resta indubbiamente ancora una lunga strada da fare, ma con la certezza che il cambiamento di approccio sia finalmente entrato nell’amministrazione e che difficilmente si potrà tornare indietro.
In conclusione, mi sento di ringraziare Egidio Sosio, grazie alle cui parole è stato scritto questo articolo, per il grande impegno e la passione che ha portato nella sua esperienza di Disability Manager di Bologna.
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