Bologna e le Acque

Gli strumenti di consultazione di un archivio consentono di esplorare molteplici percorsi di ricerca, come quello relativo alle acque che ha segnato lo sviluppo di Bologna
Paola Furlan

L’ Archivio Storico Comunale di Bologna conserva la documentazione prodotta dall’amministrazione nel corso dell’attività istituzionale di governo della città. Il corpus archivistico principale, e più consistente, è costituito dal carteggio amministrativo, risultato del complesso di carte prodotte

e ricevute nello svolgimento delle pratiche competenti. Il sistema che consente l’archiviazione dei documenti è il Titolario, un quadro

di classificazione costituito da categorie predeterminate che rispecchiano le funzioni primarie dell’ente comunale. Il titolario dei giorni

nostri è rappresentato in numeri romani e comprende le materie: I Elettorato, II Impiegati e uffici, III Convocazioni e deliberazioni, IV Amministrazione comunale; V Economato; VI Attività e passività, VII Stato Civile, VIII Cimitero, IX Milizie, X Polizia municipale, XI Igiene pubblica, XII Edilità, XIII Opere pubbliche, XIV Istruzione,

Mappe catastali - Archivio Storico Comunale, Bologna

XV Varietà, XVI Beneficenza. A loro volta i titoli sono divisi in rubriche e sezioni che approfondiscono le particolarità delle singole materie.

La ricchezza delle fonti d’archivio offre la possibilità di esplorare molteplici percorsi di ricerca all’interno della complessa e articolata stratificazione della documentazione. Incrociando

gli strumenti di consultazione – indici, protocolli, inventari – si aprono accessi diversificati con infinite chiavi di lettura per approfondire temi

e materie di grande interesse per la vita cittadina. Uno degli obiettivi primari dell’archivio è rivolto alla valorizzazione della documentazione per far conoscere e divulgare il grande patrimonio conservato. L’accesso all’istituto

è libero: ricercatori, studiosi, cultori della materia, pubblico non specialista e soprattutto tutti i cittadini che si avvicinano per conoscere il luogo depositario della storia urbana della città.

Un argomento molto affascinante, di grande interesse, oggetto di svariati studi e ricerche è quello relativo alle acque che l’archivio

ha esplorato non solo nei temi generali dell’importanza che il sistema ha avuto nell’idraulica, nell’economia e sviluppo di Bologna.

In questo ambito proponiamo alcuni fatti singolari vicini alla quotidianità del vissuto della città, espressione di un rapporto

stretto tra cittadini e amministrazione. L’esposizione di questi documenti originali ha successo perché coinvolge il pubblico non solo per la particolarità degli argomenti trattati, ma per capire che cos’è il carteggio amministrativo, esplorando le carte conservate nel corso del tempo.

Il titolo I del 1821, rubrica 4, è dedicato alle Acque. Un fascicolo ha come oggetto: Assorbitoio “di ragione del Comune”, composto dalla corrispondenza tra l’associazione

dei mulini della via omonima che espone un reclamo contro l’uso improprio “degli Acquaroli del pubblico Giardino della Montagnola e li Muratori del Gioco del Pallone” che deviano le acque del canale costringendoli di “tralasciare la macinatura”.

È del 1865 la costruzione di un “Tronco di chiavicotto da costruirsi in istrada Galliera, di contro il piazzale della Pioggia, [...] da servire esclusivamente allo sbarazzo delle nevi

in Città”. Fascicolo corposo e complesso composto non solo da corrispondenza, ma da disegni, prospetti, mappe, ipotesi di calcolo per illustrare un progetto innovativo e di utilità.

Il 23 Giugno 1866, la Direzione delle Carceri scrive al Sindaco di Bologna: ”Bene spesso le carceri del Torrone rimangono prive di acqua potabile con danno dei detenuti

e del servizio in genere” e auspica che “il lamentato disturbo non abbia ulteriormente a verificarsi nell'interesse unico della salute della famiglia detenuta, del che lo scrivente ne anticipa i più distinti ringraziamenti”, Firmato il Direttore Marchesini. Due giorni più tardi, il sindaco risponde che “a tutti

è libero l’accesso al pozzo nel cortile “rustico” e che nessun diritto esclusivo è attribuito alle Carceri”, ma si impegna a considerare l’istanza.

Il Torrone di Palazzo comunale, lato sud- ovest, era la torre dove Documento originale - Archivio Storico Comunale, Bologna

aveva sede il tribunale e le carceri.

Documento originale - Archivio Storico Comunale, Bologna

Alla fine degli anni Trenta del Novecento, “alcuni interessati che abitano lungo la strada che dal Santuario verso Sud”, venuti a conoscenza del progetto per l’acquedotto di San Luca, “affacciano il desiderio di poter usufruire del beneficio dell’acqua potabile presso le loro case”. La fattibilità della richiesta è contenuta nella risposta dell’Ufficio tecnico del

comune conservata nel fascicolo del progetto complessivo di ampliamento dell’Acquedotto di Casaglia.

La presenza delle acque a Bologna può essere testimoniata ancora da molto altro, questi sono solo esempi che servono per

inoltrarsi negli infiniti percorsi di ricerca di un patrimonio documentario che ci restituisce il significato di una storia ricca di sorprese e di notizie.

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