L’emergenza sanitaria in atto, dovuta alla diffusione del virus Covid-19, anche negli ambienti museali ha comportato forme di adattamento che non potevano diventare passiva consegna ad una protratta sospensione delle attività di accoglienza, e neppure prematura riapertura al pubblico con conseguente rischio di contagio. La competenza dei Musei, e in genere dei luoghi di cultura, si è manifestata nella forza della costanza operativa, in attesa di un ritorno a una nuova normalità. I musei tattili, è innegabile, hanno subito grandemente l’emergenza sanitaria, per quella condizione di contatto tra guida e visitatore che in tempi di pandemia è stata doverosamente sconsigliata. Le soluzioni per ridurre ai minimi termini il pericolo di assembramenti e contagi, in spazi talvolta contenuti, ha richiesto una presenza alternata, e una didattica personalizzata, andata ben oltre le già studiate guide individuali, da sempre previste all’interno dei musei tattili, dove il rapporto con il pubblico non si basa tanto sulla quantità di visite, piuttosto sulla qualità della visita proposta al singolo ospite. Per quanto le applicazioni digitali, le audio descrizioni, rappresentino una valida alternativa alla guida umana e garantiscano la conquista di una preziosa autonomia nel rapporto con l’opera d’arte, il servizio educativo offerto da una guida viva, empaticamente interattiva, risulta ancor oggi un valore insostituibile. Da qui la riflessione per la quale, senza contatto efficace, senza corpo, ogni apprendimento risulta teoricamente efficace ma realisticamente incompleto. Poiché la tentazione di pronunciarsi sui limiti di una circostanza sfavorevole è maggiore rispetto alla capacità di esprimersi sulle potenzialità compensative di una fase critica, dal Museo Tattile Anteros vorremmo lanciare un messaggio di fiducia. In questo 2020 funestato dal coronavirus, anche all’interno del nostro Museo, come in altre realtà espositive del territorio nazionale, si sono svolti importanti lavori di manutenzione della collezione. Inoltre, in vista della riapertura dei Musei, nei nostri laboratori sono state sperimentate e applicate vernici igienizzabili su rilievi dedicati alle esperienze tattili che, in tempi di pandemia, richiedono specifiche procedure di pulizia. Di riflesso sono state compiute mirate osservazioni sui comportamenti percettivi tattili dei visitatori non vedenti, sui punti di forza e sui punti deboli delle superfici così trattate. Sono, pertanto, stati raccolti dati significativi sul grado di acuità delle sensazioni tattili, e sull’importanza di curare l’evidenza delle forme e l’eloquenza dei contenuti descritti. Le copie dei bassorilievi che traducono plasticamente i valori pittorici, e le copie artistiche della scultura a rilievo e a tutto tondo, non replicano pedissequamente un manufatto originale: lo riproducono e lo interpretano, quando necessario, e ciò vale anche in casi di finitura di stampe 3D. Copie così concepite si distinguono, per qualità estetica, dalle produzioni seriali, perché sono pezzi unici carichi di quella vita che solo la mano sapiente dello scultore conferisce alla restituzione in gesso alabastrino o resina. Omologare un incarnato e renderlo eguale ad un cielo, a un mare o a un tessuto, significa ottundere inesorabilmente le capacità di distinzione nella mente di una persona cieca. Pure, è sempre nella forza dell’immaginazione che dimora la vera potenza della visione, ed è alla funzione colmativa della parola, in associazione al gesto iconico, che si attribuisce il compito di descrivere fenomeni anche impalpabili. Non esistono interpretazioni definitive, solo perfettibili, e dunque ogni mediazione culturale è un adattamento alle circostanze, alla ricerca di un equilibrio tra sensi e intelletto che non si ripeterà mai eguale. Nonostante il rispetto della distanza sociale, presso l’Anteros sono continuate, per quanto concesso dai decreti ministeriali, le attività di accoglienza, consulenza tecnico-scientifica e insegnamento, in presenza e online. E’ stata potenziata la divulgazione di contenuti sui Social Network e la formazione della nuova generazione di guide non vedenti del Museo, quelle che in futuro avranno il compito di applicare con metodo un procedimento di appropriazione e restituzione delle immagini artistiche, funzionale alle diverse forme di inclusione scolastica, sociale e professionale delle persone minorate della vista. L’opera più letta in questo periodo è stata la traduzione in bassorilievo dell’affresco Occasio e Poenitentia, Scuola di Andrea Mantegna. Il tema iconografico ivi rappresentato parla di occasione perduta e momento propizio, così da porci dinanzi al tema del destino e del cosciente libero arbitrio.