Il 2018 ha portato con se un importante riconoscimento per l’attività da sempre svolta dall’Istituto dei ciechi “F. Cavazza” nell’ambito della rieducazione, riabilitazione e integrazione dei bambini affetti da minorazione visiva. Ora il Servizio di Consulenza Educativa dell’Istituto entra a far parte anche del PDTA dell’AUSL di Bologna.
PDTA è l’acronimo di “percorsi diagnostici-terapeutici assistenziali” ovvero interventi complessi, rivolti a gruppi specifici di pazienti, basati sulle migliori evidenze scientifiche e caratterizzati dall'attuazione di attività consequenziali e standardizzate da parte di un Team multidisciplinare di professionisti che prende in carico la persona. “Da diversi anni i PDTA vengono utilizzati per migliorare la qualità e l’efficacia delle cure”, ci spiega la Dott.ssa Elisa Gaparrini, responsabile assistenziale del PDTA-UOC Ospedale Maggiore di Bologna, “i PDTA garantiscono l'appropriatezza e l'equità d'accesso ed assicurano l'effettiva presa in carico di pazienti con determinate patologie.
In quanto strumento tecnico-gestionale il cui standard è sempre in progressione, si pone di garantire riproducibilità delle azioni, uniformità delle prestazioni, scambio di informazioni e comprensione dei ruoli consentendo nel contempo un costante adattamento alla realtà specifica e una costante verifica degli aggiornamenti e dei miglioramenti”. Ovviamente il PDTA che coinvolge il Cavazza si rivolge ai bambini affetti da gravi patologie oculari “nello specifico”, continua Gasparrini, “si rivolge ai bambini fino ai 14 anni di età, affetti da patologie oculari rare quali: retinopatia del prematuro, cataratta congenita, glaucoma congenito, patologie corneali e vitreo-retiniche rare, nonchè malformazioni oculari congenite, e sindromi con interessamento oculare”.