Per questa Quinta Edizione è stata la Città di Palermo ad ospitare il Convegno Nazionale Amgo (a me gli occhi). Il Convegno è parte dell’omonimo progetto nato dall’Istituto dei ciechi “F. Cavazza” e ormai diffuso sul territorio nazionale grazie alla sinergia con l’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti e al sostegno di numerosi partner.Grande come sempre la partecipazione da parte di professionisti giunti da tutta Italia per questa ormai tradizionale giornata di formazione e confronto in tema di prevenzione dell’ambliopia e della disabilità visiva nel bambino.
Un bilancio quindi più che positivo per l’evento tenutosi venerdì 10 maggio nella splendida cornice dell’Istituto dei Ciechi Florio – Salamone di Palermo. La presenza in sala di eccellenze del mondo dell’oculistica pediatrica, è stata una occasione per discutere sull’efficacia delle iniziative di prevenzione visiva e sulle tecniche all’avanguardia oggi applicabili. Di notevole interesse il contributo portato dal Dott. Robert Arnold dell’Alaska Children's Eye and Strabismus . Il noto medico statunitense ha infatti condiviso la sua esperienza nello sviluppo del programma di screening dell’ambliopia “Alaska Blind Child Discovery” e ha mostrato i risultati degli studi da lui condotti oltre oceano.
In questi mesi sono stati tanti i bambini che hanno potuto usufruire di valutazioni ortottiche e oculistiche gratuite erogate dagli ortottisti e dagli oculisti che hanno aderito al progetto (sul sito www.amgo.it è possibile visionare tutte le informazioni e rimanere aggiornati sugli eventi futuri). L’ambliopia, conosciuta anche come “occhio pigro” è recuperabile solo se diagnosticata e trattata precocemente; tuttavia, non vi è ancora una piena conoscenza del problema da parte delle famiglie. Dai risultati di un sondaggio rivolto ai giovani genitori è infatti emerso che circa il 50% degli intervistati non sa il significato di ambliopia; mentre il 30% crede che si tratti comunque di un problema risolvibile anche in età adulta. Iniziative come il progetto Amgo, che contribuiscono a diffondere la cultura della prevenzione, risultano tanto più efficaci quanto più riescono ad essere capillari sul territorio, raggiungendo direttamente le persone interessate.
Per questo motivo, l’impegno dell’Istituto sarà quello di potenziare ulteriormente gli sforzi, continuando in questa direzione che fino ad ora ha portato notevoli risultati.