L’Università di Bologna, non da oggi, ha a cuore le esigenze ed i diritti degli studenti con disabilità e con DSA. Quali sono i servizi più rilevanti garantiti a tale categoria di studenti?
Nel nostro ateneo esiste una struttura che offre alle studentesse e agli studenti con bisogni speciali servizi diversificati per incentivare la loro partecipazione attiva alla vita universitaria e sviluppare il più possibile la loro autonomia. Oltre agli adattamenti per gli esami e la frequenza delle lezioni, vengono erogati anche altri servizi, tra i quali vorrei ricordare il supporto per la mobilità con accompagnamenti a piedi, svolto con l’aiuto di tutor alla pari (altri loro colleghi studenti), oppure il supporto allo studio, sempre erogato da tutor alla pari. Una misura di recente introduzione, frutto del processo di costante monitoraggio delle esigenze degli studenti al fine di un continuo miglioramento dei servizi, è l'emanazione di bandi destinati agli studenti con bisogni speciali, e con particolari condizioni economiche, volti a finanziare l'acquisto di ausili o servizi in grado di favorire appieno la fruizione di tutte le opportunità offerte dalla vita universitaria.
A seguito dell’applicazione delle misure di contrasto al Covid-19, si sono registrate difficoltà peculiari per gli studenti con disabilità e con DSA?
Nel complesso, e al di là del fatto che andrebbe considerato l’ampio spettro di situazioni e bisogni di studentesse e studenti, le cui esigenze possono differire enormemente, non sono pervenute segnalazioni di particolari difficoltà. Certo va segnalato che alcuni hanno beneficiato della possibilità di poter rimanere a seguire le lezioni e sostenere gli esami in un ambiente confortevole come quello di casa propria, mentre altri hanno avuto difficoltà, in particolare, rispetto alle connessioni Internet (spesso assenti o non adatte per supportare intere giornate di lezioni) e al possesso di device adeguati (pc, tablet). Diversi dipartimenti sono venuti incontro a questi studenti prestando le attrezzature richieste sia per seguire le lezioni, sia per sostenere gli esami.
La didattica a distanza e la possibilità di sostenere un esame da remoto rappresentano misure emergenziali o possono assurgere a strumenti in più a disposizione di tutti gli studenti da mantenere stabilmente?
Quello che è attualmente allo studio e che porterà ad una riflessione, da parte della nostra comunità, nei prossimi mesi è il passaggio da una didattica di tipo emergenziale ad una didattica che sia realmente innovativa. Per quanto concerne nello specifico i bisogni e i servizi offerti alle studentesse e agli studenti con disabilità e disturbi dell’apprendimento, è indubbio che la didattica a distanza, la possibilità di sostenere gli esami in remoto e, in generale, tutte le innovazioni introdotte, hanno rappresentato una risorsa preziosa. Questo è sicuramente un elemento da considerare per decisioni future relative a queste particolari situazioni.
L’ausilio ed il sostegno agli studenti con disabilità e con DSA sono anche materia di studio universitario nonché oggetto di corsi di formazione specialistici. Ritiene che la normativa italiana garantisca a sufficienza il loro diritto allo studio?
La normativa italiana relativa all’inclusione scolastica è sempre stata riconosciuta come la più innovativa a livello mondiale, ma da sola non basta. Serve una continua riflessione, una continua sperimentazione di percorsi, soluzioni inesplorate e, anche in ambito normativo, servono continui adeguamenti per giungere a un sempre maggior allargamento del diritto e dell’accesso allo studio di tutti e tutte. Faccio due esempi. Nei test nazionali, e nei test TOLC che, lo ricordo, esulano dalla gestione diretta degli atenei, sono presenti quesiti che non tengono conto delle situazioni di tutti gli studenti, quesiti per esempio relativi a serie di immagini non accessibili a chi ha una disabilità visiva. Alla luce, dunque, di una normativa che consente di adottare, durante il percorso di studi, misure spesso appropriate, sarebbe utile ripensare l’ausilio e il sostegno agli studenti con disabilità e DSA considerando tutti i fattori che, soprattutto negli ultimi anni, determinano l’accesso al sistema universitario, e lavorare per garantire un'equa possibilità di accesso. Chiaramente, questo richiede anche un intervento culturale, su cui stiamo lavorando, che faccia dell'inclusività un principio cardine di molte valutazioni. Vi è poi anche il problema dell’accesso al materiale didattico in formato digitale. Non sempre gli editori pubblicano i testi universitari anche in formato digitale, rendendo difficile agli studenti che non possono fruire del cartaceo la possibilità di dotarsi dei testi d’esame. Inoltre, se con l'applicazione del trattato di Marrakech (sull’accesso alle opere pubblicate per le persone non vedenti e con disabilità visive) anche nell'ambito della nostra normativa nazionale si sono aperte possibilità aggiuntive, la collaborazione e la sensibilizzazione degli editori resta, da questo punto di vista, un’importante misura in cui impegnarsi.