La Strategia europea sulla disabilità 2010-2020 sta per concludersi e la Commissione Europea sta già lavorando alla concezione della strategia che la seguirà.La precedente strategia è stata elaborata prima della ratifica della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità (la Convenzione) da parte dell'UE e di tutti gli Stati membri. Pertanto, non era una strategia per la piena attuazione della convenzione. Oggi, il contesto è diverso per la strategia imminente. Ora l'UE e tutti gli Stati membri sono parti della Convenzione e l'UE ha proclamato il Pilastro Europeo dei diritti sociali e gli Obiettivi di sviluppo sostenibile, sui quali essa si è impegnata ad agire, il che richiede una prospettiva completamente nuova. La proposta delinea le modalità con cui la strategia per la disabilità post 2020 dovrà operare e il tipo di proposte legislative che dovrebbe intraprendere, al fine di affrontare tutti gli articoli della convenzione e colmare le lacune lasciate dalla strategia attuale. La proposta elabora un piano per il prossimo decennio per la piena attuazione della Convenzione, riprendendo tutti gli articoli della stessa e tutte le sezioni degli Obiettivi di sviluppo sostenibile e del Pilastro Europeo dei diritti sociali rilevanti per la disabilità. L'Unità per la disabilità e l'inclusione della DG Occupazione della Commissione europea ha tempo fino al secondo semestre dell’anno prossimo per proporre la strategia post 2020 al nuovo collegio della Commissione. La Commissione ha prodotto proposte legislative aventi un chiaro impatto sulle persone con disabilità, ma tali proposte non hanno sempre dato luogo a politiche sufficientemente ambiziose, come nel caso dell’Atto europeo sull'accessibilità. Inoltre, i regolamenti sui diritti dei passeggeri non hanno ancora eliminato completamente la discriminazione delle persone con disabilità nel settore dei trasporti e non ne hanno migliorato sostanzialmente l'accessibilità. Infine, non è stato possibile fare progressi in merito a un accordo sulla Direttiva sulla parità di trattamento proposta dalla Commissione e votata dal Parlamento, ma bloccata dal Consiglio nel 2008.
LE AREE TEMATICHE
La proposta si basa sulle seguenti aree tematiche:
1) no alla discriminazione e alla disuguaglianza;
2) piena partecipazione e libertà di circolazione nell’UE;
3) garantire l'accessibilità;
4) eliminare gli ostacoli a un'occupazione di qualità;
5) garantire istruzione e formazione di qualità inclusive per tutti;
6) combattere la precarietà e la povertà;
7) nessuno deve essere lasciato indietro all’esterno dei confini dell'UE.
Alcuni dei suggerimenti chiave per i progressi legislativi nell'Agenda sui diritti della disabilità sono i seguenti:
1. No alla discriminazione e alla disuguaglianza:
*adottare una legislazione che riconosca che la negazione dell’accomodamento ragionevole in ogni ambito della vita è una forma di discriminazione basata sulla disabilità, rivedendo la direttiva 2000/78 /CE.
2. Piena partecipazione e libertà di circolazione nell’UE:
*armonizzare le procedure di valutazione della disabilità per le persone che si spostano da uno Stato membro dell'UE a un altro e standardizzare la trasferibilità rapida e regolare dei diritti equivalenti e dell'ammissibilità;
*garantire i diritti delle persone con disabilità alla partecipazione politica e affrontare l'accessibilità al voto al fine di facilitare l'esercizio dei diritti elettorali dei cittadini europei con disabilità.
3. Garantire l'accessibilità:
*creare un’autorità europea per l’accessibilità simile allo “US ACCESS BOARD" per monitorare l'attuazione della legislazione dell'UE sull'accessibilità;
* adottare una legislazione che colmi le lacune lasciate dall'Atto europeo sull'accessibilità, al fine di armonizzare gli standard minimi di accessibilità per tutti gli aspetti dell'ambiente edificato;
* rivedere, estendere e rafforzare i diritti dei passeggeri con disabilità nel sistema di trasporto, ad esempio adottando una nuova proposta legislativa sul trasporto multimodale;
*rendere l'accessibilità per le persone con disabilità una priorità nell'uso dei fondi di investimento dell'UE;
*adottare la legislazione relativa a standard minimi garantiti per la regolamentazione procedurale e l'accesso a forme alternative di informazione e comunicazione nei procedimenti giudiziari;
* investire nella ricerca per lo sviluppo di nuove tecnologie e dispositivi di assistenza per le persone con disabilità.
4. Eliminare gli ostacoli a un'occupazione di qualità:
*adottare una normativa che armonizzi in tutta l'Unione i requisiti per la fornitura di adattamenti ragionevoli per i lavoratori con disabilità;
* investire fondi dell'UE in iniziative per la formazione, l'occupazione e la mobilità professionale delle persone con disabilità;
*sostenere gli Stati membri per garantire alle persone con disabilità il diritto di libera scelta nell’esercizio della propria attività lavorativa, nonché il diritto a una retribuzione equa e adeguata;
* sostenere gli Stati membri per garantire che la direttiva 2000/78 /CE che vieta la discriminazione in materia di impiego e occupazione sia pienamente attuata in linea con la Convenzione.
5. Garantire Istruzione e formazione di qualità inclusive per tutti:
* investire in strutture di apprendimento inclusive, programmi di educazione e formazione permanente per agevolare il passaggio dalla scuola al lavoro;
* assicurare l'educazione inclusiva dei bambini e dei giovani con disabilità nel sistema scolastico dell'Unione Europea;
* aumentare l'accessibilità del programma Erasmus +;
* assistere gli Stati membri nella formazione del personale delle scuole ordinarie e nel sostegno alla formazione degli assistenti in classe.
6. Combattere la precarietà e la povertà:
* adottare provvedimenti amministrativi circa gli standard minimi per i livelli delle prestazioni di invalidità;
* sostenere gli Stati membri per l’ erogazione di indennità e sostegni alla disabilità più flessibili e per tutelare le reti di sicurezza contro la povertà e fornire incentivi all'occupazione delle persone con disabilità.
7. Nessuno deve essere lasciato indietro all’esterno dei confini dell'UE:
* promuovere i diritti delle persone con disabilità nell'ambito dell'azione esterna dell'UE;
*garantire che i Paesi candidati e potenziali candidati all'adesione all'UE compiano progressi chiari e dimostrabili nella promozione dei diritti delle persone con disabilità.
RACCOMANDAZIONI PER I LEADER POLITICI
* creare punti di contatto sulla disabilità in tutte le direzioni e agenzie della Commissione Europea e in tutte le istituzioni dell'UE;
* creare una “Commissione per i diritti delle persone con disabilità" comprendente tutti i punti di contatto al fine di sovrintendere all'attuazione dell'agenda;
* creare una struttura di coordinamento interistituzionale tra la Commissione, il Parlamento e il Consiglio, come indicato nelle raccomandazioni all’UE del Comitato della Convenzione per i diritti delle persone con disabilità nel 2015. I presidenti di queste istituzioni dovrebbero riunirsi all'inizio di ciascun mandato per discutere l'agenda sui diritti della disabilità;
* prevedere finanziamenti sufficienti per i meccanismi di monitoraggio;
* garantire per legge il pieno coinvolgimento delle organizzazioni rappresentative delle persone con disabilità nell’attuazione della strategia;
* migliorare la raccolta di dati sullo status e l'inclusione delle persone con disabilità nell’attività di Eurostat, con particolare riferimento ai dati disaggregati sulle diverse tipologie di disabilità.
I leader politici dovranno inoltre:
* ratificare il Protocollo opzionale della Convenzione che prevede procedure per rafforzare la protezione dei diritti dei cittadini europei con disabilità;
* istituire un dialogo strutturato con le organizzazioni rappresentative delle persone con disabilità e le loro famiglie e predisporre una apposita linea di bilancio per assicurare una consultazione e una partecipazione significative ;
* rivedere la dichiarazione di competenza per includere tutti i settori politici in cui l'UE ha legiferato o adottato misure di soft law e aggiornare l'elenco degli strumenti per includere tutti quelli riguardanti le persone con disabilità;
* affrontare la discriminazione intersezionale delle persone con disabilità appartenenti ai seguenti gruppi sociali : donne, bambini e giovani, madri di bambini con disabilità, persone anziane, persone che necessitano di un sostegno più intensivo, persone sordo-cieche, persone con disabilità psicosociali, intellettive, cognitive e multiple, senzatetto, minoranze etniche e rifugiati, persone LGBTI, persone di diversa religione e fede, integrando i loro diritti in tutte le azioni della strategia;
* attuare iniziative riguardanti settori di intervento emergenti, come l’assistenza ai rifugiati e ai migranti con disabilità, la capacità giuridica, il processo decisionale assistito e la libertà e la sicurezza della persona;
* adottare provvedimenti efficaci per garantire che le istituzioni, i servizi e le iniziative dell'UE siano pienamente accessibili alle persone con disabilità e che l'accessibilità sia sistematicamente garantita nel rispetto del principio della progettazione universale.