Nell'angolo dedicato alla tecnologia affronteremo questa volta un argomento che, per vastità di campi applicativi, per la miriade di tecnologie utilizzate e per implicazioni economiche e sociali potenziali non ha trovato una definizione precisa e circostanziata dal punto di vista delle categorizzazioni alle quali siamo abituati nella classificazione di tutto quello che anima il nostro mondo, la nostra vita; come si potrà infatti evincere dal titolo di questo articolo, ci occuperemo di offrire spunti di riflessione su un fenomeno evolutivo della rete che gli anglofoni hanno voluto battezzare come "internet of things" - tradotto in italiano nell'accezione più letterale dei termini e cioè, "internet delle cose". la derfinizione di questa evoluzione della rete delle reti, cioè internet, è talmente generica che risulta impresa molto ardua definirne linee di demarcazione e confini precisi; prendiamo perciò a prestito la descrizione che è stata approntata sulle pagine dell'enciclopedia libera wikipedia:
"L'Internet delle cose è una possibile evoluzione dell'uso della Rete: gli oggetti (le "cose") si rendono riconoscibili e acquisiscono intelligenza grazie al fatto di poter comunicare dati su se stessi e accedere ad informazioni aggregate da parte di altri. Le sveglie suonano prima in caso di traffico, le scarpe da ginnastica trasmettono tempi, velocità e distanza per gareggiare in tempo reale con persone dall'altra parte del globo, i vasetti delle medicine avvisano i familiari se un congiunto si dimentica di prendere il farmaco. Tutti gli oggetti possono acquisire un ruolo attivo grazie al collegamento alla Rete.
Per "cosa" od "oggetto" si può intendere più precisamente categorie quali: dispositivi, apparecchiature, impianti e sistemi, materiali e prodotti tangibili, opere e beni, macchine e attrezzature.
L'obiettivo dell'internet delle cose è far sì che il mondo elettronico tracci una mappa di quello reale, dando un'identità elettronica alle cose e ai luoghi dell'ambiente fisico. Gli oggetti e i luoghi muniti di etichette Identificazione a radio frequenza (Rfid) o Codici QR comunicano informazioni in rete o a dispositivi mobili come i telefoni cellulari."
Dalle poche righe riportate sopra si può arguire, come accennavamo dianzi, che l'interconnessione di oggetti e sistemi elettronici "intelligenti", capaci cioè di acquisire e trasmettere dati a seconda delle funzionalità per le quali tali oggetti sono stati concepiti e programmati può offrire la possibilità di creare un'infinità di servizi evoluti che indubbiamente possono contribuire al miglioramento della nostra qualità di vita, nonché del mondo che abitiamo. l'interoperabiligà degli oggetti elettronici che attraverso specifici protocolli di comunicazione possono "parlare" fra di loro darà luogo allo sviluppo di piattaforme di dati ricche e complesse dal punto di vista tecnologico; ma consentirà al tempo stesso la realizzazione di strumenti operativi molto efficienti ed efficaci nel controllo e nell'automazione del dipanarsi della nostra vita di tutti i giorni. Gli esempi che si potrebbero citare sono davvero tanti; ne riporteremo soltanto uno, a scopo appunto esemplificativo per ragioni di brevità imposte da esigenze editoriali: si pensi a tutta la pletora di oggetti indossabili che ormai popolano il mercato di gadgets elettronici; braccialetti per il fitness, smart whatches dotati di sensori per il rilevamento di parametri vitali, bilance elettroniche pesapersone e pesa alimenti con sensori che consentono la raccolta e la trasmissione di dati in rete oppure a ricevitori bluetooth di cui i nostri smartphones, anche quelli di fascia economica più bassa sono dotati; l'interconnessione di questi oggetti permette la creazione di basi dati delle quali, ad esempio, possono servirsi gli operatori sanitari per compiere un monitoraggio continuo ed in tempo reale di pazienti, anziani, categorie di persone che soffrono di malattie croniche di una certa gravità e di una certa complessità ed il monitoraggio continuo permette agli stessi sanitari di compiere analisi dettagliate, diagnosi precoci, anamnesi dei pazienti sempre meno approssimative tali da calibrare cure ed interventi sempre più mirati, meno casuali e al tempo stesso meno invasivi. Il campo di azione di questa evoluzione abbraccia diversi ambiti, come accennato sopra: dalle applicazioni industriali (processi produttivi), alla logistica e all'infomobilità, fino all'efficienza energetica, all'assistenza remota e alla tutela ambientale.
L'internet delle cose tende ad evolversi in modo parallelo e reciproco al web semantico. ed in questo articolo ne abbiamo accennato, perché, alla luce dell'accessibilità e dell'usabilità dei nuovi dispositivi elettronici di cui abbiamo già dissertato sulle pagine di questa rivista, riteniamo che le categorie di persone più svantaggiate possono trarre un enorme giovamento nella fruizione di questa evoluzione tecnologica. dunque, anche per le persone cieche ed ipovedenti, questa evoluzione potrà portare benefici evidenti non soltanto nello svolgimento di quelle azioni legate all'autonomia personale, ma anche e soprattutto nella ricerca di nuovi sbocchi occupazionali e nella valorizzazione delle professioni già esercitate da queste categorie di persone.