Francesco Kolletzek nasce a Bologna il 4 febbraio 1879 da una famiglia di origini ungheresi. “Integerrimo combattente della classe operaia”, fin dai primi anni del Novecento partecipa alle prime esperienze di diffusione del pensiero socialista, contribuendo all’emancipazione del mondo del lavoro “in ogni provincia, in ogni contrada, in ogni villaggio”. Nel 1913 è segretario provinciale del sindacato dei postelegrafonici, dove lavora come ufficiale postale. L’anno seguente partecipa attivamente alla campagna per le elezioni amministrative del 28 giugno 1914, quando il partito socialista si presenta con una lista di maggioranza che elegge Francesco Zanardi sindaco e Francesco Kolletzek consigliere comunale, dal 1914 al 1920. “Pane e Alfabeto” sono le parole del programma che vince le elezioni dove la scuola e la conoscenza sono gli obiettivi di una politica municipale rivolta alla crescita sociale e culturale dei cittadini. Un’esperienza perseguita per molti anni da Kolletzek - “sicuro ed appassionato educatore” - come segretario dell'Università popolare bolognese Giuseppe Garibaldi, dove s'impegna a vantaggio dell’emancipazione delle masse dei lavoratori.
“Fedelissimo antifascista di tutte le ore e di tutti i minuti”2, è perseguitato dal regime e ne subisce le conseguenze. Il 5 novembre 1918 è arrestato per aver partecipato a una manifestazione di giubilo popolare per la fine della guerra. Iscritto nelle liste dei sovversivi perché socialista e segretario provinciale del sindacato postelegrafonici, è vigilato speciale, «per non aver dato prove concrete e sicure di ravvedimento”.3 Nell’autunno 1920 dopo l’esperienza comunale, Kolletzek è eletto nel Consiglio provinciale di Bologna. Nel secondo dopoguerra, dopo le prime elezioni amministrative libere a suffragio universale del 24 marzo 1946, è nominato assessore nella giunta del sindaco Giuseppe Dozza. Gli vengono affidate le deleghe allo stato civile in un momento di rinascita democratica e collettiva della città. Kolletzek s'impegna nella costituzione del nuovo ufficio, con particolare attenzione alla sezione elettorale, praticamente distrutta dopo il fascismo e la guerra. Contemporaneamente riprende il suo ruolo di dirigente del sindacato postelegrafonici, sempre presente “a tutte le azioni particolari della categoria” e a quelle generali, lottando per l’unità del mondo del lavoro, contrario alla scissione sindacale che maturerà nel luglio 1948. Negli anni Cinquanta, dopo l’esperienza della ricostruzione delle liste elettorali, rivolge la sua attenzione alla ricerca delle prime forme di meccanizzazione del settore, impegnando la giunta e il consiglio comunale nella direzione della razionalizzazione automatizzata dei sistemi di archiviazione dei dati. Nell’aprile 1966, gli viene conferita la medaglia d'oro alla memoria in occasione del XX anniversario della prima elezione democratica del Consiglio comunale dopo il fascismo.Muore a Bologna il 6 dicembre 1955 ed è commemorato in Consiglio comunale pochi giorni dopo. Così lo ricorda il manifesto La Federazione bolognese del partito socialista: “Socialista di salda e antica convinzione e sindacalista esperto aveva, contro l’oltraggio fascista difesa l’idea della libertà e della democrazia senza mai piegare pur nell’ambiente difficile dell’amministrazione postale di cui era stato esperto e stimato funzionario.
Già nei tempi lontani, consigliere provinciale di Bologna, era stato dopo la Liberazione chiamato a coprire la carica di assessore del nostro massimo Comune sempre recando un contributo di sagacia, di esperienza, di umanità. Alla sua memoria tutti i socialisti bolognesi rendono l’omaggio più commosso e reverente e ne additano ai giovani l’esempio di dedizione e di fede.” Il 29 giugno 2012, il Comune di Bologna dedica a Francesco Kolletzek il parco urbano compreso tra le vie Zanardi, di Bertalia e delle Borre. Una vicinanza non casuale che unisce idealmente la figura del sindaco Zanardi con quella di Francesco Kolletzek, fedele interprete del rinnovamento nell’amministrazione municipale quale espressione del riformismo socialista a difesa delle classi sociali dei più poveri e dei lavoratori
1. Comune di Bologna, Condoglianze del consiglio per la morte dell'ex assessore Kolletzek, Seduta del consiglio comunale, 10 dicembre 1955.
2. Ibidem.
3. Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel bolognese (1919-1945), a cura di Alessandro Albertazzi, Luigi Arbizzani, Nazario Sauro Onofri.