Come tutte le belle storie, anche questa è cominciata seguendo una curiosità, un desiderio, una voglia di avventura: organizzare, durante uno dei corsi di formazione programmati dall’Istituto dei ciechi F. Cavazza, un laboratorio di scrittura. L’obiettivo, oltre a stimolare i partecipanti con un’attività creativa, era quello di aiutarli a strutturare sotto forma di racconto la loro testimonianza. Il sogno, quello di riuscire a pubblicare un libro. Le lezioni sono durate mesi, trascorsi insieme tra analisi di testi, esercitazioni e vero e proprio studio della progettazione di un libro collettivo. Arrivato il momento fatidico della scrittura individuale, momento impegnativo che richiede tempo, dedizione e voglia di mettersi in gioco, hanno accettato la sfida quattro ragazzi. Andrea Barra, Eva Bani, Maria Lucia Parisi e Paolo Carrieri che, nonostante gli impegni del corso e gli esami imminenti, si sono buttati con entusiasmo a creare la loro storia. Così è nato “Vedremo”, un progetto che unisce i loro quattro racconti. Si svolgono tutti lungo una giornata durante la quale ognuno di loro ha scelto di comunicare un’esperienza vissuta, un momento di vita, una propria visione del mondo. Già, perché i quattro autori, tutti con disabilità visiva, ipovedenti o non vedenti, il mondo lo guardano, lo osservano e lo raccontano con una sensibilità e una profondità rare. Senza retorica, lontano dai luoghi comuni, con energia e passione, Andrea, Eva, Maria Lucia e Paolo hanno scritto pagine ricche di emozione, capaci di trasmettere una visione della realtà intensa e originale. Inoltre, una volta terminata la stesura del libro, Maria Lucia è riuscita a coinvolgere nel progetto anche una personalità come Luigi Manconi.
Sociologo, politico (tra le altre cariche, è stato Presidente della Commissione per la tutela dei diritti umani del Senato della Repubblica), editorialista di «La Repubblica» e «La Stampa», fondatore e Presidente di A Buon Diritto onlus, ipovedente, Manconi ha accettato di scrivere una prefazione, aggiungendo così il valore della sua testimonianza alle altre. Il progetto è stato, quindi, presentato a Edizioni Pendragon, casa editrice indipendente fondata a Bologna quasi trent’anni fa, con un catalogo ricco e variegato che spazia dalla saggistica alla narrativa. Come tutte le belle storie, anche questa, cominciata alla fine del 2021 e proseguita nel 2022, ha un lieto fine. Antonio Bagnoli, il direttore di Pendragon, ha accettato di pubblicare “Vedremo”. Con il supporto di suo fratello Goffredo è iniziato il lavoro di editing, la revisione del testo finalizzata a cercare errori e refusi, e la vera e propria preparazione del volume: copertina, correzione bozze, impaginazione finale. Oggi “Vedremo” è un libro che tutti possono leggere per curiosità e piacere, ma anche per riflettere su come, intorno, ci siano tanti modi differenti di percepire una realtà che, a volte, crediamo corrisponda solo a quello che sentiamo noi. Le storie di Andrea, Eva, Maria Lucia e Paolo permettono al lettore, pagina dopo pagina, di entrare in un universo sconosciuto dove, magari, trovare tra le righe anche parti di noi dimenticate. In fondo, è a questo che servono le storie e i libri che ce le raccontano. Marcel Proust, uno che di libri se ne intendeva, diceva che “l’opera dello scrittore è soltanto uno strumento ottico offerto al lettore per permettergli di discernere quello che, senza libro, non avrebbe forse visto in sé stesso”. Come uno strumento ottico, “Vedremo”, scritto da chi ci vede poco o niente, in verità allarga gli orizzonti del cuore e della mente, quelli che contano davvero. Il libro è disponibile nella versione cartacea e digitale su tutti i portali online, sul sito di Edizioni Pendragon ed è ordinabile in tutte le librerie.