Il Teatro Eden Kursaal

Nei suoi venticinque anni di vita sul palcoscenico dell’Eden si alternano i più celebri protagonisti dello spettacolo leggero internazionale, personaggi grazie ai quali la città si inserisce nel circuito teatrale europeo
Maria Chiara Mazzi

Il nostro percorso alla scoperta dei luoghi di spettacolo esistenti a Bologna e ormai scomparsi ci porta alla fine di via Indipendenza, a Palazzo Maccaferri, all’interno del quale il 31 dicembre 1898 il sindaco Alberto Dallolio inaugura il Teatro Eden Kursaal. La sala non è grandissima, larga 9.50 metri, lunga 20 e alta 7.50, ma nasce assieme al palazzo appena costruito e, come scrive il progettista, l’ingegnere Attilio Murgia, «la sua impronta stilistica dominante è quella del Rinascimento italiano, dagli aggetti poco accentuati, trattato con la libertà che si conviene all’architettura moderna e alle tendenze della decorazione floreale». Decorato da ringhiere in ferro battuto realizzate in perfetto stile Liberty, il teatro è dotato infine di moderna impiantistica, illuminato com’è dalla ditta tedesca Ganz e riscaldato dai primi termosifoni installati in città. L’architettura interna del Kursaal non presenta la consueta divisione in platea, palchi e galleria, ma davanti al palcoscenico, come si vede dalla foto, sono collocate sei file di nove poltrone l’una, dietro le quali stanno tavolini rotondi, attorniati a loro volta da sedie. Qui si svolgono gli spettacoli di caffè-concerto, mentre al piano nobile sono ospitati salotti, luoghi di ritrovo, ristorante, birreria e sale da gioco.

Per venire alla proposta artistica, nei suoi due spettacoli giornalieri (alle 14 e alle 21) l’Eden propone, compositore accennato, il caffè concerto. Non si tratta certo del primo locale a presentare il “varietà” a Bologna, ma è il primo a offrire questo genere fluido, che alterna canzone e operetta, illusionismo, imitazioni, acrobati, danza, avanspettacolo, sceneggiata napoletana e rivista in modo assai raffinato ad un pubblico appartenente ad una classe sociale elevata.

Interno del teatro Eden Kursaal - inizio XX sec. via dell'Indipendenza, Bologna

Nei suoi circa venticinque anni di vita sul palcoscenico dell’Eden si alternano i più celebri protagonisti dello spettacolo leggero internazionale. Qualche nome tra i tanti?

Emilia Persico ed Aurora Castillo, Tina Rossi e Pina Fleurille, Jole Bartoni, Gino Franzi, Pasquariello ed Ettore Petrolini, Pepita Raquel, Pina Ciotti e Maria Campi, la donna “che inventò la mossa”, Cléo de Merode e la Belle Otèro. Personaggi grazie ai quali la città si inserisce nel circuito teatrale europeo.

Nelle serate, alle esibizioni di cantanti e macchiettisti, si alternano i numeri più diversi e curiosi: il giocoliere Trohe, l’illusionista e pittore istantaneo Munaff, i clowns musicali Cianchi, i gladiatori moderni The Aplenay’s, il Quartetto Collins, che presenta “un can can vertiginoso”, i ciclisti Henry Tyler, le danze acrobatiche di Eli Luy, la ginnasta al trapezio Miss Mary...

Da subito, poi, allo spettacolo dal vivo si affiancano le proiezioni cinematografiche: nel 1899 il Retrobiograph mostra “quadri animati”, nell’aprile del 1901 viene proposta la visione del Cinematografo Lumière e, nel 1903 mentre nella sala principale agiscono acrobati, ciclisti, chanteuses e ginnaste, nel salone superiore si può ammirare il Cinematografo Parigino.

Dopo la guerra, nel 1921, grande scalpore suscita la serata di “Teatro Futurista della sorpresa” proposto dalla Compagnia di Rodolfo De Angelis, spettacolo provocatorio costituito dal susseguirsi nella stessa serata di trenta commedie della durata di tre minuti l’una, con un commento musicale costituito da musica futurista realizzata con rumori di vario tipo.

Sono però gli ultimi fuochi: la storia del Teatro Eden termina infatti nel 1923, quando palazzo Maccaferri diverrà sede della Società Elettrica.

 

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