Trent'anni su cui contare

I numeri che hanno fatto la nostra storia
a cura della Redazione

Per una volta, diamo i numeri anche noi, ma per fortuna in senso positivo. Già, perché quando abbiamo messo in fila tutti i numeri di “Vedere Oltre” usciti in questi anni, è venuto naturale fare un bilancio. Così abbiamo iniziato a contare articoli scritti, personaggi intervistati, argomenti trattati e abbiamo capito che quelle cifre ci stavano raccontando una storia. Già, perché anche i numeri sono capaci di parlare a chi li sa ascoltare, proprio come una sinfonia, tanto che abbiamo scoperto di avere pubblicato 66 articoli sulla musica. In queste pagine, abbiamo ospitato 21 personaggi importanti della scena italiana che si sono distinti in ambiti diversi: dal Cardinale Matteo Zuppi ai registi Pupi Avati e Silvio Soldini, da politici come Stefano Bonaccini e Achille Occhetto a sportivi come Alex Zanardi, da cantanti come Andrea Bocelli ad artisti come Alessandro Bergonzoni, che per noi, tanto per continuare a contare, ha scritto 6 testi. Ci siamo occupati del nostro territorio, pubblicando 45 articoli sull’Emilia-Romagna e 75 su Bologna, città alla quale apparteniamo e nella quale siamo cresciuti pagina dopo pagina. Tanto che, tra i protagonisti delle Istituzioni bolognesi, sono stati con noi 2 Magnifici Rettori, 6 Prefetti, 5 Sindaci e 6 Assessori che ci hanno onorato con la loro presenza facendoci conoscere meglio la vita di Bologna. Consapevoli della nostra missione e delle esigenze dei nostri lettori, abbiamo dato vita a 83 articoli sulla salute nei quali abbiamo trattato le principali patologie visive e le innovazioni, le cure o le iniziative che le riguardano. Già, perché “Vedere Oltre” è anche questo, sapere osservare con uno sguardo aperto il mondo che ci circonda e cercare di comunicarlo a chi, magari, ne ha una visione differente, ma non per questo meno profonda. L'evoluzione delle copertine di Vedere Oltre - BolognaCosì ci siamo impegnati anche ad offrire un panorama completo sulle novità culturali approfondendo molti argomenti. A cinema, fumetti, dipinti, sculture, architettura sono stati dedicati 50 articoli e 16 ai libri, proprio per consentire a tutti di conoscere le ultime novità di rilievo. Inclusione, in fondo, è anche questo: fornire uno strumento accessibile come una rivista che, nella sua versione cartacea o digitale, è messo a disposizione di tutti per aiutarli a orientarsi nei tanti avvenimenti ed eventi che accadono. E l’Istituto Cavazza stesso ne ha organizzati molti, sui quali sono stati redatti 47 articoli, mentre altri 25 reportage hanno trattato le attività rivolte ai più giovani, raccogliendo testimonianze di chi vi ha partecipato e spiegando come si sono svolte in modo che, venendone a conoscenza, tante famiglie possano iscrivere i propri figli in futuro. Poi, se è vero che la matematica non è un’opinione, questi nostri numeri rappresentano non solo una quantità, ma anche un valore che travalica i calcoli. Sono cifre che parlano di impegno, passione, dedizione assoluti nel comunicare con un pubblico di lettori che negli anni è diventato sempre più vasto e diversificato. Non ci siamo dimenticati neanche dei nostri amici animali, degli sportivi e di chi ama interrogarsi con i test psicologici, pubblicando rispettivamente 16, 17 e 47 articoli su questi argomenti. Insomma, potremmo andare ancora avanti dividendo, sommando, moltiplicando, ma il risultato non cambierebbe. I nostri 30 anni sono lì, un traguardo importante per un giornale che, tre volte all’anno, prova a fare la differenza e a dare il suo piccolo contributo alla società.

Quindi, con felicità e orgoglio per la meta raggiunta insieme ai nostri lettori, ci sembra proprio di poter dire che abbiamo i numeri in regola per continuare a raccontare la realtà contemporanea, cercando anche per i prossimi numeri di fare sempre del nostro meglio.

 

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