“Mi è mancata la comunicazione con il mondo esterno e con gli amici che adesso non possono venire a trovarmi”. Gabriella, una delle prime partecipanti al Progetto Limitless, ci racconta la principale motivazione che l’ha spinta ad avvicinarsi al progetto di riabilitazione visiva legato alle nuove tecnologie.
Limitless, è il nome del Progetto avviato nel mese di Gennaio dall’Istituto dei ciechi Francesco Cavazza, grazie al prezioso sostegno della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e si rivolge a persone ultrasessantacinquenni affette da cecità o ipovisione.
Nei mesi di lockdown anche le attività più banali come fare la spesa, sono state difficili per le persone anziane meno abituate alla tecnologia, difficoltà ancora più accentuate in chi a causa di problemi alla vista non è in grado di usare le risorse online che si sono rivelate assai utili in questo periodo.
“Le parole di Gabriella sono più o meno le stesse che ci sentiamo ripetere da tutti gli utenti che ci chiamano in questi giorni”. Michele Landolfo, tifloinformatico del team che segue il progetto, ci racconta le difficoltà e le aspettative degli allievi che iniziano a familiarizzare con tecnologie digitali e domotica.
“Spesso si parte da una scarsa informatizzazione di base e il primo impatto con il tablet può essere un po’ traumatico” continua Landolfo “la superficie in vetro senza riferimenti fisici, il tocco a schermo che deve essere delicato, l’utilizzo del polpastrello per interfacciarsi con gli elementi: in genere bastano comunque pochi minuti per superare il primo impatto.”
Sfruttando le risorse presenti su tablet e smartphone si lavora su una molteplicità di sensi come: il parlato per l’interazione con gli assistenti vocali, l’ascolto per la lettura di elementi, libri e testi, il tatto per interagire con il display; il tutto per superare le barriere causate dal problema alla vista.
Questa prima fase si rivolgerà a 50 persone cieche o ipovedenti di età superiore a 65 anni, che impareranno a leggere libri e giornali in maniera agevolata, giocare, controllare il proprio home banking e tanto altro, grazie alle funzionalità introdotte lezione dopo lezione.
Dopo una prima fase in presenza che includerà una valutazione delle abilità visive residue e del grado di autonomia personale, seguiranno sedute in modalità di teleconsulto a distanza attraverso gli stessi software utilizzabili per chattare e videochiamare amici e parenti.
La disabilità visiva nella terza età interessa un ampio numero di persone, “Le patologie causa di cecità e ipovisione aumentano considerevolmente dopo i 50 anni di età“ spiega la Dott.ssa Francesca Quagliano, Oculista dell’Unità Operativa complessa di Oculistica dell’Ospedale Maggiore AUSL Bologna, “ciò è dovuto all’allungamento della vita media e, a un aumentare della presenza di patologie degenerative quali la degenerazione maculare senile e altre malattie come il glaucoma che colpisce il 2,5 % della popolazione sopra i 40 anni e il 10% sopra i 70 anni o la retinopatia diabetica, complicanza piu grave del diabete, patologia che colpisce il 5% della popolazione in generale salendo al 16,5 dopo i 65 anni”.
“La prima causa di ipovisione nei paesi industrializzati è la Degenerazione Maculare Senile” parte da questa considerazione il Dott. Antonio Ciardella, Oculista Direttore dell’Unità Operativa complessa di Oculistica dell’Ospedale S.Orsola Malpighi di Bologna nel descriverci la portata e l’importanza sociale di questo progetto, “questa malattia si manifesta con l’età, può comparire di solito dopo i 50 anni tendendo ad aumentare come frequenza soprattutto verso i 70-80 anni. Si calcola che ci siano 170 milioni di pazienti nel mondo che ne soffrono, numero destinato a raddoppiare nei prossimi 20-30 anni per via dell’aumentare dell’età media della popolazione”. Le forme di maculopatia generalmente permettono di mantenere integra la visione periferica che può essere sfruttata oltre che per muoversi e orientarsi nello spazio anche per leggere caratteri ingranditi sul monitor, senza nessun rischio per l’occhio. “Il danno strutturale sulla retina è indipendente da attività quali la lettura o l’uso di dispositivi come tablet, smartphone e videoterminali” continua Ciardella “l’unica raccomandazione che facciamo ai nostri pazienti è di indossare occhiali da sole quando si espongono al sole intenso e di avere una dieta equilibrata che limiti cibi preconfezionati e carne rossa e prediliga verdura, frutta, carne bianca e pesce”.
Partecipare al Progetto Limitless è semplice:
basta prendere contatto con il Servizio di Ausilioteca dell’Istituto Cavazza chiamando lo
051 332090 o scrivendo alla mail
ausilioteca@cavazza.it. Il servizio è completamente gratuito.