Patrimonio dell’umanità

Dopo i portici, anche i Gessi di Bologna hanno ottenuto il riconoscimento UNESCO
Mafalda Sandrini - Ricercatrice Freie University di Berlino analisi di dinamiche sociali

Sentirsi definire patrimonio dell’umanità è una bella soddisfazione. Quando poi ti mettono nella World Heritage List, lista ufficiale designata dalla Conferenza Generale dell’Unesco nel 1976 all’interno della quale vengono inseriti siti internazionali che rappresentano delle eccezionalità culturali o naturalistiche, la soddisfazione è ancora più grande. Certo, l’Italia con 59 presenze è il Paese del mondo con più siti in assoluto, ma da dicembre anche Bologna e l’Emilia-Romagna fanno una bella figura con ben 16 siti. Infatti, dopo i Portici della città, insigniti il 28 luglio 2021, a fine 2023 anche i Gessi bolognesi e alcune grotte dell’appennino emiliano-romagnolo (province regionali di Reggio-Emilia, Rimini e Ravenna) hanno ottenuto l’ambito riconoscimento. La candidatura “Carsismo e grotte nelle evaporiti dell’Appennino settentrionale” sottolinea il valore di aree che, oltre a bellezza e unicità naturale, sono da anni oggetto di studio e di progetti di salvaguardia. Tra le altre, nel nostro territorio sono comprese le aree dei Gessi della Croara (Grotta della Spipola), quelle tra Zena e Idice (Grotta del Farneto), il Parco regionale dei Gessi bolognesi e Calanchi dell’Abbadessa, i Gessi di Zola Predosa (grotta Gortani).Parco dei Gessi - Bologna, fotografia di Giampaolo Zaniboni Tutte zone uniche e rappresentative dell’evoluzione geomorfologica subita dal nostro Pianeta nei millenni. Sul sito dell’Unesco, si dice che si tratta del “primo e meglio studiato fenomeno carsico evaporitico del mondo”: un riconoscimento dei membri del Comitato internazionale dell'Unesco riunito a Riyad, un traguardo importante che rappresenta un'ulteriore spinta a prestare attenzione ai patrimoni condivisi, quelli più importanti, che formano l’anima e il cuore dei luoghi. Tante volte, quando l’abitudine prende il sopravvento, non ci si rende conto della magia e del significato che rivestono luoghi a noi familiari. Passeggiando tutti i giorni sotto i portici o nelle gite fuori porta sui colli, forse non ci si sofferma sulla storia che li attraversa. Gli antichi romani chiamavano Genius Loci lo spirito, il tratto distintivo, il carattere di un ambiente. Un’entità da rispettare, comprendere e curare per fare sì che paesaggio e storia, uomo e natura possano mantenere nel corso del tempo quella particolare personalità che li rende unici. La nostra vita si svolge in questi spazi, tra architettura e ambiente, ed è nostro compito abitarli in armonia con le loro specifiche caratteristiche. Dalla particolarità dei portici a quella delle formazioni rocciose causate dall’evaporazione delle acque marine, siamo circondati da luoghi nei quali ci identifichiamo, che conosciamo e viviamo nella nostra quotidianità, ma che dobbiamo rispettare e considerare straordinari. Un primato UNESCO, poi, per Bologna: nel 2006 è stata dichiarata Città Creativa della Musica ed è così entrata nel network delle città creative UNESCO, nel 2021 diventa la Città dei Portici che vengono riconosciuti Patrimonio dell’Umanità e nel 2023 entrano nella lista anche le grotte carsiche. Non ci resta che dimostrare di meritare la fiducia internazionale e, insieme, apprezzare il valore di ciò che ci circonda.

 

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