La cornea è la prima lente dell’occhio, fondamentale nel processo di messa a fuoco delle immagini che osserviamo. Tuttavia, a causa di una malattia oculare questa funzione può essere compromessa: la cornea può perdere la sua trasparenza oppure incorrere in una modica della sua struttura e della sua curvatura, alterando, così, la vista in maniera anche severa.
Questo fenomeno può accadere in presenza di cheratocono, oppure per esiti di infezioni o traumi.
Nei casi più gravi è necessario intervenire chirurgicamente asportando la cornea e sostituendola con una da donatore.
I progressi in campo medico permettono ora interventi super selettivi che riducono il rischio di rigetto facilitando anche i tempi di guarigione. Per saperne di più abbiamo intervistato il Prof. Luigi Fontana, grande esperto di trapianti di cornea e di malattie della superficie oculare e dal 1° novembre 2021 Ordinario di Malattie dell’Apparato Visivo presso l’Alma Mater, e Direttore dell’Unità Operativa Complessa di Oftalmologia dell’IRCCS S. Orsola.
Il trapianto di cornea è l’intervento più diffuso, per numero di pazienti trapiantati, ci può fare un bilancio di questi primi mesi a Bologna?
Dal mio arrivo al S. Orsola di Bologna abbiamo eseguito circa 170 trapianti di cornea con un enorme incremento rispetto al passato. Ad oggi il S. Orsola e’ diventato il primo in regione ER per numero di trapianti di cornea e uno degli ospedali con maggiore attività trapiantologica in Italia.
Quando un paziente deve ricorrere necessariamente ad un intervento di trapianto?
In tutti i casi in cui una patologia corneale provochi una significativa riduzione visiva non altrimenti migliorabile con occhiali o lenti a contatto.
Il trapianto di cornea è oggi un intervento sicuro? Quali sono le probabilità di rigetto?
I tessuti che utilizziamo provengono da Banche degli Occhi che operano mediante rigorosi sistemi di controllo dei donatori e dei tessuti che vengono distribuiti per trapianto. Per tali ragioni i tessuti trapiantati sono sicuri per i pazienti che li ricevono. I nuovi trapianti di cornea sono sempre piu’ sicuri ed affidabili avendo di molto ridotto le probabilità di sviluppo di complicanze chirurgiche postoperatorie.
Esistono terapie che possono scongiurare o ritardare il rischio di trapianto?
Sì, certamente. Tra queste il crosslink corneale è in grado di arrestare lo sviluppo del cheratocono evitando in molti casi che il paziente debba ricorrere al trapianto. La diagnosi precoce di questa malattia e il pronto trattamento con crosslink possono bloccare la progressione del cheratocono, risparmiando al paziente la necessità di ricorrere a lenti a contatto o a interventi chirurgici per correggere il cheratocono se questo viene diagnosticato presto alla sua insorgenza.