L'occhio bionico è oggi realtá e si tratta di un dispositivo elettronico che in determinati casi può restituire una parziale percezione visiva. L'intervento di impianto si può fare solo in determinati casi (come in presenza di retinite pigmentosa in stato avanzato) e devono sussistere alcune condizioni fra cui l'integritá del nervo ottico. La visione che si può ottenere interessa la parte centrale del campo visivo, le immagini si presentano per flash successivi e sono composte da tanti quadratini (pixel) in bianco e nero, come un mosaico in tonalitá di grigio.
Per saperne di più sui risvolti pratici nell'autonomia delle persone non vedenti sottoposte a questo tipo di intervento abbiamo intervistato il Dott.Marco Fossati, responsabile per l'Italia della riabilitazione nell'orientamento e la mobilità e nelle autonomie personali dei pazienti impiantati con impianto Argus II.
Il sistema Argus II, funziona convertendo le immagini catturate da una piccola telecamera, montata su occhiali indossati dal paziente, in una serie di piccoli impulsi elettrici trasmessi con un sistema senza fili ad una matrice di elettrodi posizionata sulla retina. Tali impulsi stimolano le cellule ancora funzionanti della retina, traducendo le immagini in una percezione di forme luminose da parte del cervello.
I pazienti imparano a interpretare queste forme,m recuperando una certa funzionalità visiva.
"Come avviene nel meccanismo fisiologico della visione" spiega Fossati " il percepito dal paziente viene collocato in un contesto cognitivo e ambientale che da senso alle immagini, arrivando a permettere la discriminazione su lettere di grandi dimensioni, contesti domestici e ambienti urbani. Si può arrivare a percepire luci, ombre aperture e varchi, linee disegnate sull'asfalto, attraversamenti pedonali, righe di mezzeria, cordoli stradali, la fine dei palazzi, il vuoto tra le costruzioni o gli alberi, come pure ingombri dati da sagome di lampioni o di persone. Tutti i pazienti che ho conosciuto a seguito della riabilitazione avevano già visto in precedenza e mantenevano vivi e fervidi i loro ricordi".
Un adeguato training riabilitativo è quindi importante per arrivare a sfruttare al meglio queste informazioni sensoriali "attraverso la riabilitazione viene mgliorato l'utilizzo funzionale di questi input visivi in modo da permettere alla persona diverse semplificazioni e eagevolazioni nella mobilitá autonoma" continua Fossati " il sistema si abbina bene all'uso del bastone bianco lungo come all'utilizzo del cane guida permettendo un alternanza di informazioni, di stimoli e di protezione. delle informazioni
Una delle abilitá ad esempio che le persone evolute arrivano sperimentare è la previsione e la stima delle distanze fra loro e un oggetto.
Abbiamo infine notato come per alcune persone il mantenere attivo e rifocalizzare il canale visivo nel reperimento delle informazioni ambientali contribuisca a migliorare e a rendere più gradevole lo spistarsi in modo autonomo.