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Abitare le storie

Un laboratorio per motivare alla lettura arricchendo il mondo emotivo e immaginativo
Paola Gamberini e Serena Cimini

a nostra lunga e variegata esperienza di consulenti all’interno dell’equipe del Servizio di consulenza educativa dell’Istituto Francesco Cavazza ci ha reso consapevoli che per i ragazzi con disabilità visiva, la lettura si rivela molto spesso, almeno inizialmente, un’attività alquanto complicata e faticosa. L’attenzione si concentra, infatti, sulla decodifica delle lettere e delle parole, a scapito della comprensione, del piacere e dell’arricchimento interiore connesso a questa esperienza fondamentale per il percorso di apprendimento, ma soprattutto per il percorso di crescita. È, dunque, quanto mai importante, a partire già dalla scuola dell’infanzia, promuovere la maturazione di prerequisiti attitudinali e motivazionali adeguati ad affrontare la lettura come esperienza piacevole e coinvolgente, capace di arricchire il mondo emotivo e immaginativo, nonché di stimolare riflessioni individuali e condivise. In un mondo proiettato verso un uso sempre più esteso e pervasivo delle nuove tecnologie, l’attenzione tende a diventare sempre più frammentata ed effimera, rendendo sempre più rara la disponibilità a dedicare tempo ed impegno alla lettura (che rischia di limitarsi a una prestazione richiesta dalla scuola e a un dovere legato allo studio). In questa prospettiva, il bando I.Ri.Fo.R. "G.E.S.T.I. per crescere 2024” ci ha dato l’opportunità di organizzare il laboratorio “Abitare le storie”, a cui hanno partecipato 5 bambini con disabilità visiva residenti in Emilia Romagna (2 ipovedenti, 2 ciechi parziali e 1 cieco assoluto) della fascia di età 5-8 anni, tutti in carico al nostro Servizio di Consulenza Educativa. Questo laboratorio, della durata di 15 ore, è stato progettato e coordinato dalle Dott.sse Paola Gamberini (coordinatrice e referente tiflopedagogica), Serena Cimini (psicologa), Martina Belvisi (educatrice specializzata) e dall'architetto Fabio Fornasari (curatore del museo Tolomeo).

Serena Cimini legge ad alta voce il libro “La cosa più importante”

La lettura di una storia è stata il punto di partenza per fare esperienze immaginative, creative, espressive e sensoriali, con l’obiettivo di: avviare alla lettura tramite diversi canali sensoriali (lettura visiva/tattile, ascolto); far conoscere l’esistenza e l’uguale valore di diversi codici di letto-scrittura; abituare alla ricostruzione di percorsi narrativi brevi e semplici; favorire l’assimilazione dei contenuti tramite attività creative ed espressive, stimolare la curiosità e il desiderio di scoperta.

 

È stata un’esperienza bella e divertente in cui la storia che abbiamo letto ha preso vita con giochi, produzioni manuali, drammatizzazioni e animazioni con il corpo.

 

Fabio Fornasari, Serena Cimini e i bambini durante un laboratorioL’albo illustrato “La cosa più importante” di Antonella Abbatiello ci ha dato l’ispirazione per guidare i bambini in un percorso di scoperta di sé e delle proprie risorse interiori. La lettura ad alta voce del libro è stata il punto di partenza per attività manuali e di drammatizzazione aderenti al contenuto e ai personaggi della storia. La storia è stata poi ripercorsa tramite attività ludico-motorie e di rappresentazione corporea. Abbiamo anche utilizzato la musica e alcuni travestimenti creati da Fabio Fornasari per ampliare la ricchezza delle suggestioni immaginative.

 

I momenti di riflessione e di confronto hanno certamente contribuito a favorire le abilità sociali e di interazione con i pari facendo della lettura un’esperienza piena e condivisa.

 

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