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Schemi Motori di Base

Rappresentano la capacità generale di programmare, realizzare e controllare un movimento e quella di memorizzare le soluzioni operative per poterle riutilizzare in situazioni analoghe
Marco Fossati - docente di educazione fisica, esperto in scienze tiflologiche I.Ri.Fo.R.

Parte 1

Gli Schemi Motori di Base sono movimenti e azioni fondamentali che costituiscono il primo livello di sviluppo motorio. Ognuno di noi li struttura, li sviluppa e li consolida durante il periodo pediatrico e la loro costruzione risente decisamente della possibilità di ricevere informazioni dal canale visivo. Per comprenderli appieno utilizzeremo diverso spazio di questa rivista. Avremo quindi la possibilità in tre tempi, con tre articoli, di comprendere diversi aspetti. Qui capiremo quali sono, come si costruiscono e a cosa servono. Successivamente capiremo come poter avere una strutturazione ottimale attraverso i sensi vicarianti e opportune proposte didattiche dedicate alle ragazze e ragazzi con disabilità visiva. Nell'ultimo appuntamento presenteremo uno strumento in grado di misurare le attuali competenze e il valore delle capacità e di ipotizzare, quindi, percorsi di maggiore consapevolezza e crescita.

Gli Schemi Motori di Base sono le unità elementari della motricità umana e si definiscono "di base" perché sono vie d'attivazione neuromotoria geneticamente prestabilite, proprie della specie umana e necessarie alla sua sopravvivenza. Tutta la motricità e tutte le successive attività di tipo sociale, autonomo e sportivo sono costituite da questi elementi.

Proviamo a presentarli utilizzando una classificazione scientifica. Abbiamo gli Schemi Locomotori, che permettono lo spostamento del corpo nello spazio: Camminare, Correre, Saltare, Galoppare, Strisciare, Rotolare, Arrampicarsi. Ci sono invece gli Schemi Non Locomotori, che coinvolgono parti del corpo senza lo spostamento nello spazio: Piegarsi, Allungarsi, Ruotare su sé stessi, Oscillare, Equilibrarsi, Flettersi o torcersi. Infine gli Schemi di Manipolazione che permettono il controllo degli oggetti tramite mani, piedi o altre parti del corpo, che sono: Lanciare, Afferrare, Spingere, Tirare, Colpire, Calciare e Sollevare.

Già solo elencandoli appare chiaro come questi schemi nascano e si consolidino nell'arco di molti anni. Lo Strisciare è il primo schema motorio che impariamo, compare verso l’ottavo mese; ma poco dopo cominciamo a muoverci in quadrupedia, a gattonare. Per poi Scavalcare, Rotolare, e arrivare a Camminare, dopo aver acquisito la stazione eretta.

Gruppo di ragazzi e ragazze che si arrampicano sulle spalliereGli Schemi Motori di Base nel loro complesso rappresentano la capacità generale di programmare, realizzare e controllare un movimento e quella di memorizzare le soluzioni operative per poterle riutilizzare in situazioni analoghe.

Coinvolgono sia l’apparato locomotore, (l’effettore o il “motore” del movimento) e soprattutto quello di progettazione e di controllo del movimento stesso (sistema nervoso centrale e periferico).

Possedere in modo efficace questi elementi significa, dal punto di vista psicomotorio, aver stimolato in modo adeguato gli apparati nervosi centrali e periferici deputati all'analisi, alla sintesi ed all'elaborazione dei dati percettivi e strutturato in modo compiuto il proprio "Schema Corporeo”. Vedremo insieme nel prossimo articolo come sia importante avere una buona strutturazione del proprio Schema Corporeo per la vita di relazione in generale. Ma presenteremo anche quali proposte didattiche educative possano essere messe in campo per una corretta e appropriata crescita degli Schemi Motori di Base per le bambine e i bambini con disabilità visive.

 

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